Faceva parte di un'organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti
rano da poco trascorse le cinque del mattino, quando gli agenti della Squadra Volante hanno visto una Smart che percorreva, ad alta velocità, via Monginevro, in direzione del centro città. Giunta all’altezza di via De Sanctis, l’autovettura ha effettuato manovre di sorpasso pericolose nei confronti di altri veicoli. Alla vista della volante, il conducente, per darsi alla fuga, ha aumentato la velocità ignorando le segnalazioni degli agenti e ha proseguito la sua corsa in direzione di corso Brunelleschi, superando l’incrocio nonostante il semaforo rosso. In via Lancia, il conducente del veicolo, dopo essere passato nuovamente con il rosso, ha abbandonato l’auto per darsi alla fuga a piedi ma è stato subito fermato dagli agenti. L’uomo viaggiava con una giovane incensurata e risultata estranea ai fatti.
Agli agenti, l’uomo, in evidente stato di alterazione alcolica, ha dichiarato di aver dimenticato a casa la patente e ha fornito una carta d’identità con una sua foto e i dati di un cittadino italiano, dati che, però, contrastavano con l’accento est europeo dell’uomo. Le giustificazioni date non hanno convinto gli agenti, tanto più per il fatto che la persona fermata, ad un certo punto, ha indicato nella giornata precedente la vera data di nascita.
Non appena gli è stato chiaro che la sua versione non era credibile, all’improvviso, l’uomo si è nuovamente dato alla fuga, correndo per corso Monte Cucco in direzione di Parco Ruffini sempre inseguito dagli operatori della Squadra Volante. Nei pressi della pista ciclabile di corso Trapani, il fuggitivo è stato raggiunto da un’altra volante giunta in ausilio. Vistosi accerchiato, l’uomo ha provato a tornare indietro ma è stato definitivamente fermato dagli agenti nonostante abbia opposto resistenza. I successivi accertamenti hanno permesso ai poliziotti di verificare che il documento di identità fornito era falso perché era stata abbinata una foto del fermato a dati di terzi. A seguito di ulteriori accertamenti, è emerso che l’uomo un albanese di 32 anni, arrestato per resistenza e violenza a P.U. e possesso di documenti falsi, aveva a suo carico un ordine di carcerazione e un ordine di custodia cautelare in carcere.
Il cittadino albanese, infatti, doveva espiare una pena detentiva di 3 anni, 10 mesi e 24 giorni per il possesso di 900 grammi di cocaina e di banconote false. L’uomo fa parte di un sodalizio criminale dedito al traffico di stupefacenti. Si tratta di un’organizzazione albanese dedita all’importazione dello stupefacente proveniente dal Nord Europa che poi viene smistato in Piemonte, Liguria e Lombardia, già oggetto di indagine da parte della Squadra Mobile di Torino sin dal dicembre 2013 nell’ambito dell’operazione “Clean House”. Dall’inizio dell’operazione ad oggi sono state arrestate 25 persone, sequestrate armi e munizioni, più di 135 chili di stupefacente tra cocaina, eroina e marijuana, e oltre 200000 euro in denaro contante.
Lo scorso giugno il GIP del Tribunale di Torino ha emesso un ordine di custodia cautelare per sette persone tra le quali proprio X.P., il trentaduenne arrestato dagli agenti della Squadra Volante. Tre delle sette ordinanze erano già state eseguite dalla Squadra Mobile di Torino lo scorso giugno.