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“Amico della Questura di Terni”: consegnato al Professor Massimo Zavoli il riconoscimento dal Questore Roberto Massucci

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Massimo Zavoli

 

 

            Ieri mattina, 10 febbraio, in occasione della cerimonia di commemorazione dell’ex-Questore di Fiume, Giovanni Palatucci, al parco de La Passeggiata, il Questore Roberto Massucci ha voluto consegnare un riconoscimento al Professore Massimo Zavoli, insegnante del Liceo Artistico “Orneore Metelli”, con il quale negli ultimi mesi è nata una proficua e preziosa collaborazione, e che ha portato, in occasione della Giornata della Memoria 2021, alla realizzazione del progetto incentrato sulla vita di Michelangelo Onigi, poliziotto in pensione, sopravvissuto al campo di concentramento di Buchenwald.

            Nella motivazione del riconoscimento, in quanto “Amico della Questura di Terni”, il Questore Massucci ha voluto evidenziare il senso delle Istituzioni e la cultura dimostrati dal Professor Zavoli, e il valore di legalità, rappresentati attraverso la sua opera artistica e didattica.

             Artista versatile e sensibile, profondo conoscitore della storia italiana del ‘900, anche per esperienze familiari, il M° Zavoli ha donato al Questore due sue incisioni, due opere d’arte calcografiche, che rappresentano le grandi tragedie che hanno contrassegnato il secolo scorso: un’acquaforte che rappresenta l’Olocausto, utilizzata come manifesto del docu-film “27 gennaio Giorno della Memoria – Michelangelo Onigi – la nostra storia” e, in occasione del Giorno del Ricordo, un’acquaforte/acquatinta che rappresenta la tragedia degli infoibati.

 

Qui di seguito riportiamo la descrizione delle due opere attraverso le parole dell’autore e una sua breve biografia:

Come nasce un’opera d’arte

 

“I GIORNI DELLA MEMORIA”

 

“MAI PIÙ” acquaforte anno 2014

Una sera di gennaio, anzi il 27 gennaio 2014, aiutando mio suocero, ultranovantenne, a togliersi un pigiama a righe, ho associato quell’azione alle immagini viste quella sera in TV. Immagini di persone scarne, nude o con una casacca a righe. Ho messo la giacca e i pantaloni del pigiama a terra e pensavo che dentro quegli indumenti non ci fosse più la persona. Davanti a me, in un attimo, passavano velocemente tutte le immagini che i media trasmettevano già da diversi giorni: le persone in fila dietro il filo spinato dei percorsi, il treno, uomini e donne con la casacca o con appena una coperta, la porta di accesso al campo… Tutti questi particolari li ho ricomposti ricreando una mia ambientazione, cioè un binario con le palizzate in parallelo al filo spinato. Attraverso una vista prospettica si entra nella porta di accesso all’area e al di là di essa, ci sono alcune persone, con evidenti segni di malnutrizione, e dalla torretta sopra all’ingresso appare una mano con un numero tatuato (casuale) che chiede aiuto. Al centro della scena, le casacche vuote di un uomo, di una donna e del loro bambino diventati oramai fantasmi. In primissimo piano c’è la loro valigia aperta, anch’essa vuota come fosse legata allo stesso destino delle persone.

 

“INFOIBATI ISTRIANI” acquaforte/acquatinta anno 2020

Mio nonno Arcangelo è stato militare nella Guardia di Finanza con servizio anche a Pola nella penisola istriana e mi raccontava dei suoi turni di guardia in prossimità del confine iugoslavo. Ero piccolo e non sapevo cos’era l’Istria. Da adulto ho conosciuto un’altra pagina di storia. Anche in questo caso, ho associato quel periodo di storia istriana a mio nonno, quindi ho rappresentato una cavità carsica irregolare dove alla sua imboccatura alcuni militari titini legavano con il filo spinato le persone. Uccidevano la prima persona del gruppo, facendo in modo che cadendo nella cavità, questa si portasse dietro le altre persone vive. Ho pensato allo stato d’animo di quelle persone che se rimanevano in vita, anche per poco, vedevano tra i morti i loro congiunti ed amici. Nel disegno, alla base di questa grotta ho rappresentato corpi senza vita e abbastanza visibile, un teschio mimetizzato nella roccia. Le persone chiedevano aiuto, un aiuto inascoltato …. Nel mio disegno grafico ho inserito una mano che fuoriesce all’esterno dal profilo della caverna che grida “Aiutooo”.

 

Ho inciso questi due disegni sulla lastra perché la memoria di ciò che è stato rimanga impresso in noi e ci insegni che la storia non può essere vissuta invano e quindi “Mai più”.

 

Massimo Zavoli

 

Nato a Terni, è docente presso il Liceo Artistico “Orneore Metelli” di Terni nella materia A008: “Discipline Geometriche, Architettura e Ambiente, Design dell'Arredamento, Scenotecnica”, dopo aver insegnato all'Istituto d'Arte di Orvieto e all'Accademia di Belle Arti di Viterbo.

Formatosi artisticamente sotto la guida dei Maestri come Vittorio Cecchi, Luciano Capetti, Aurelio de Felice, dopo anni di lavoro nelle varie espressioni d'arte (fotografia, pittura, decorazione, doratura, ebanisteria, tarsia, intaglio/scultura del legno e argilla), comincia ad eseguire incisioni calcografiche, sotto la guida del Maestro Roberto Bellucci, utilizzando il torchio del suo Preside ed artista Aurelio de Felice.

Tra i vari lavori realizzati, si segnalano in particolare: la costruzione e l'allestimento dell'intera scenografia dell'opera lirica “La Traviata” per il Comune di Terni presso il Teatro Verdi; il restauro di un confessionale per la chiesa di S. Cristoforo di Terni con la realizzazione di tarsie lignee usando legni pregiati; il restauro di nove sculture lignee dell'Artista Aurelio de Felice; la costruzione di un albero (cm. 500x400) per la scenografia dell'opera lirica “Madame Butterfly” per l'Anfiteatro Romano della città, commissionatogli dal Comune di Terni; l'allestimento di una decorazione lignea (cm. 630x220) presso l'Ufficio Minori della Questura di Terni raffigurante graffiti a rilievo poi utilizzata come stanza d’ascolto per le donne; il modello in scala 1:5 del finestrone absidale del Duomo di Orvieto (cm. 420x200).

Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia come nella “Biennale di Venezia”, al “Festival dei Due Mondi di Spoleto”, a Roma nella “Sala del Refettorio” della Camera dei Deputati, nei “Musei Archeologici” di Dunarobba, Terni, Amelia, mentre all'estero ha esposto a Londra, Bruxelles, Montecarlo, Parigi, Davos, New York.

Nella Camera dei Deputati consegna alcune opere calcografiche per premi e riconoscimenti e sempre lì gli viene conferito il titolo di “Formatore Accademico” dell'Accademia Universitaria di Studi Giuridici Europei (A.U.G.E.). Pubblica due libri sulla tecnica della calcografia. Alcune opere grafiche sono state utilizzate per copertine di libri, premiazioni in vari Eventi/Convegni e numerose sono state le pubblicazioni in riviste d'Arte. Con le “Poste Italiane Filateliche” ha l'emissione di un Annullo Postale Filatelico e di tre Cartoline Postali. Per il Piano Nazionale della Scuola Digitale di novembre 2018, realizza un’opera calcografica sulla resilienza, dal titolo: “La fabbrica degli impolverati”.

In occasione del XXIV Certamen Taciteum 2019, nell'ambito delle celebrazioni del bimillenario della morte di Germanico (19 d.C.), realizza un’opera calcografica dal titolo: “Il Germanico di Amelia”.

Nel mese di maggio 2019, sempre per il PNSD-FuturaItalia #TERNICHALLENG2019, consegna per riconoscimenti due opere calcografiche riferite al territorio ternano: “Paesaggio umbro al tramonto” e “Terni, Basilica di San Valentino”.

Alcune sue opere in acquaforte/acquatinta sono depositate presso l'Archivio di Stato di Terni, nel Museo del Risorgimento al Vittoriano di Roma e Torino, alla Fondazione CARIT, al Museo Diocesano di Terni ed altre istituzioni nazionali.


11/02/2021

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