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TERAMO: UN ARRESTO PER MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA

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ESEGUITA ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE NEI CONFRONTI DI UN TRENTACINQUENNE PER CONTINUE VIOLENZE NEI CONFRONTI DEI PROPRI FAMILIARI.

Nelle prime ore del pomeriggio di sabato scorso, questa Squadra Mobile, al termine di una specifica attività d'indagine, ha dato esecuzione ad un'Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere a carico di MANENTE Pasquale, di anni 35, di Teramo, disoccupato, per i reati di maltrattamenti in famiglia. Gli accertamenti svolti da questa Squadra Mobile consentivano di verificare come l'uomo, ormai da diversi mesi, all'interno delle mura domestiche, tenesse una condotta aggressiva verso i propri familiari conviventi, condotta caratterizzata da violenze verbali e da episodi di violenza fisica che si riversavano sia sulla madre che sul padre, quest'ultimo gravemente malato, che verso la sorella. L'atteggiamento brutale del MANENTE non si limitava a semplici ingiurie e minacce nei riguardi dei propri familiari, ma, in diversi casi, sfociava anche in vere e proprie aggressioni fisiche nei loro confronti, in particolare nei confronti della madre e della sorella, verso le quali sembrava nutrire un profondo astio, che venivano malmenate ogni qualvolta si rifiutavano di soddisfare le richieste costanti di denaro da parte dell'uomo. Le violenze erano diventate di una frequenza tale che, sia i genitori, che la sorella del prevenuto, erano costrette a lasciare l'abitazione, trovando ospitalità presso parenti ed amici. Gli ultimi episodi, di una certa gravità, si verificavano proprio in questo mese, quando l'uomo, per appropriarsi del libretto di deposito a lui cointestato, picchiava la madre, che, solo grazie al tempestivo intervento del padre, riusciva a sfuggire alla presa del figlio e a rifugiarsi nell'abitazione di una vicina di casa. A seguito di denuncia sporta dalla madre, quest'Ufficio, dunque, anche alla luce della nuova normativa entrata in vigore contro la violenza di genere, avviava immediatamente un'attività investigativa, che, in breve tempo, consentiva agli agenti operanti di acquisire gravi elementi a carico del MANENTE per il reato di maltrattamenti in famiglia. In particolare, venivano sentiti i familiari dell'uomo ed altri testimoni, oltre ad essere acquisiti certificati medici relativi alle lesioni subìte dalla genitrice, tutti elementi che facevano emergere l'indole violenta dell'arrestato. La condotta aggressiva e continua da parte del MANENTE, consentiva, al Pubblico Ministero titolare delle indagini, Dott. Bruno Auriemma, di richiedere, al G.I.P. del Tribunale di Teramo, l'adozione della misura cautelare in carcere nei confronti dello stesso, il quale, ad espletamento delle formalità di rito, veniva associato presso la casa circondariale di Castrogno.
25/11/2013

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