Cinque Ordinanze di custodia cautelate per associazione a delinquere finalizzata alla truffa.
Alle prime ore di questa mattina, personale della Squadra di P.G. della Sezione Polizia Stradale di Taranto, in collaborazione con le Squadre di P.G. del Compartimento Polizia Stradale di Bari e Milano, ha dato esecuzione cinque ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettanti soggetti residenti nelle provincie di Taranto, di Lecce e di Milano.
I citati, unitamente ad altri otto soggetti, residenti sul territorio nazionale, sono indagati per associazione a delinquere finalizzata alla
truffa a danno sia di ignari cittadini che di numerosissime compagnie assicurative nazionali.
L'attività investigativa, ha avuto inizio nel Giugno 2013 a seguito dei rilievi di un sinistro stradale, espletati dal personale del
Distaccamento di Polizia Stradale di Manduria (Ta), che ebbe purtroppo esito mortale.
In tale circostanza, emergeva che il veicolo responsabile dell'incidente risultava provvisto di una polizza assicurativa provvisoria falsa,
compromettendo di fatto il buon esito del risarcimento civile ed aggravando gli effetti del sinistro stesso.
Le meticolose indagini hanno messo in luce le capacità criminali del sodalizio, in grado di creare, promuovere e commercializzare, su tutto
il territorio nazionale, attraverso alcuni siti internet quali www.playitalia.it , www.playitalia.eu , www.siamosicuri.net, false polizze assicurative
temporanee della durata di soli cinque giorni.
Gli stessi siti internet, venivano ampiamente pubblicizzati attraverso gli organi di stampa e mediante banner pubblicitari ubicati all'interno di
alcuni stadi di calcio, anche in occasione di eventi sportivi riguardanti squadre di serie A, nonché in occasione dell'incontro della
nazionale italiana di calcio "Italia - Armenia" del settembre 2012.
La commercializzazione "al dettaglio" delle false polizze assicurative avveniva con la collaborazione di consapevoli, o in talune circostanze
ignare, agenzie di pratiche automobilistiche.
L'organizzazione si avvaleva di una vera e propria struttura parallela alle reali compagnie assicurative, attraverso la creazione di un call-center
telefonico, in grado di dissimulare la verifica sulla polizza assicurativa e quindi sterilizzare eventuali controlli delle forze
dell'ordine.
Le regioni italiane interessate dalla truffa, emerse durante la fase investigativa, risultavano essere in particolar modo la Sicilia, la Calabria,
la Puglia, il Friuli Venezia Giulia, la Campania e la Toscana.
L'analisi del numeroso materiale informatico sequestrato, tra cui personal computer, tablet e smartphone, permetteva di accertare la
commercializzazione di oltre seicento polizze false, per un valore di qualche milione di euro.