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"Indennità di Disoccupazione" false: arrestate quattro persone

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Polizia di Stato

All'alba di stamane, gli agenti della Squadra Mobile di Taranto, in collaborazione con i colleghi della Squadra Mobile di Foggia, hanno proceduto ...

All'alba di stamane, gli agenti della Squadra Mobile di Taranto, in collaborazione con i colleghi della Squadra Mobile di Foggia, hanno proceduto alla cattura di:

  • BETTINI Enrico, tarantino di 54 anni
  • BETTINI Andrea, tarantino di 32 anni
  • PICCHIRALLO Mario, foggiano, di Ortanova, di 36 anni
  • PICCHIRALLO Gabriele, foggiano, di Ortanova, di 47 anni

in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare emessa nei loro confronti dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Taranto Dr. Pio Guarna, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dr. Luca BUCCHERI.

I reati contestati sono associazione per delinquere, truffa aggravata in danno di un ente pubblico (l'I.N.P.S. di Taranto), accesso abusivo a sistema informatico, falsità materiale commessa da un pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità in documenti informatici, falsità materiale commessa da un pubblico ufficiale in certificati, contraffazione del sigillo di un ente pubblico, sostituzione di persona ed altro.

Gli indagati avevano ideato un sistema ben congegnato per truffare l'I.N.P.S. di Taranto.

Il modus operandi attuato consisteva nell'accaparrarsi l'"indennità di disoccupazione" elargita dall'ente, all'esito di pratiche istruite, in cui venivano inseriti i dati anagrafici di persone esistenti ma, di fatto, ignare di tutto. Complessivamente le pratiche individuate nel corso delle indagini come fraudolentemente formate ammontano a circa 120, per un giro di affari stimabile in circa 100.000 Euro (l'indennità di disoccupazione varia da 1.000 a 1.500 Euro).

Ruolo fondamentale nella vicenda delittuosa ha avuto Enrico BETTINI: in qualità di funzionario dell'I.N.P.S., accedendo al sistema informatico dell'ente attraverso la propria password o quella fraudolentemente carpita a propri colleghi, creava fittizie posizioni previdenziali - riferite a persone reali ma inconsapevoli - corredandole di atti informatici e anagrafici falsi.

A pratica definita, lo stesso funzionario provvedeva a far figurare "mancato o inesitato" l'avviso di erogazione al beneficiario, allo scopo di rendere perseguibile per lo stesso, la modalità alternativa di riscossione presso gli uffici postali; quindi forniva ai complici gli atti necessari per la riscossione e questi ultimi, muniti di falsi documenti di identità, indicanti gli intestatari degli indennizzi, si presentavano presso uffici postali della zona a riscuoterne le somme.

Gli altri indagati si occupavano, a vario titolo, della creazione di falsi certificati anagrafici; di falsa documentazione attestante i requisiti di accesso all'indennità; della contraffazione di documenti d'identità utilizzati all'atto della riscossione; del materiale prelievo della somma elargita presso gli uffici postali.


27/01/2009
(modificato il 28/01/2009)

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