Era coinvolto in un processo di mafia l'uomo che è stato sorpreso ieri, durante un blitz in una villetta sulla litoranea salentina, dove viveva nascosto insieme alla moglie
E' terminata nella tarda mattinata di ieri la latitanza del quarantaquattrenne Pietro Fornaro, arrestato dagli Agenti della Polizia di Stato.
L'uomo deve scontare la pena residua di due anni e tre mesi di reclusione e la sottoposizione ad un anno di libertà vigilata inflitta nell'ambito del processo di mafia denominato "304", risalente all'anno 1996. Il Fornaro rientrava nel gruppo degli 85 destinatari di quell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dai militari dell'Arma.
Gli Agenti hanno fatto irruzione nella villetta ubicata sulla Litoranea Salentina in località "Torre Ovo", dove viveva nascosto insieme alla moglie. Si stava accingendo a pranzare, quando con somma sorpresa, si è visto davanti agli occhi i Poliziotti, che lo hanno subito bloccato. Lo stesso, senza opporre resistenza, ha subito dichiarato agli Agenti il suo stato di latitanza.
Nel corso della perquisizione effettuata nella villetta, gli Agenti hanno rinvenuto, occultata nel contenitore dei rifiuti, custodita in un marsupio, una pistola cal.7,65, in perfette condizioni, con matricola abrasa e completa di caricatore con 7 cartucce, altre 40 pallottole del medesimo calibro e utensili utili alla lubrificazione. Il tutto finito sotto sequestro.
Il Fornaro dovrà quindi rispondere anche di detenzione abusiva di arma clandestina e di relativo munizionamento.