ma su di lui pendeva anche un ordine di carcerazione
I colleghi della Squadra Volante, nei giorni scorsi, sono intervenuti per una segnalazione alla Sala Operativa della Questura 113, di minacce rivolte da un cittadino extracomunitario ad una Direttrice di Banca che si era rifiutata di cambiare degli assegni dopo che lo stesso aveva fornito false generalità.
La Vice Direttrice dell’Istituto bancario ha spiegato ai poliziotti che quella mattina, a causa del notevole afflusso di braccianti agricoli, per la maggior parte stranieri, si era reso necessario disciplinare l’ingresso in filiale al fine di non creare un eccessivo assembramento.
Nonostante gli addetti allo sportello si fossero prodigati ad accelerare i ritmi di lavoro per smaltire la fila formatasi, alle ore 13.00 circa, è stato loro comunicato che non era possibile soddisfare le richieste di tutti i presenti in coda all’istituto.
Tale annuncio ha provocato la reazione violenta di alcuni dei presenti che hanno iniziato a battere violentemente con le mani sui vetri della banca in segno di protesta e ad urlare minacce ed offese nei confronti del personale dipendente dell’Istituto.
In particolare, un uomo di colore, già all’interno della banca, ha inveito contro gli addetti, proferendo frasi minacciose.
La Vice Direttrice è intervenuta per cercare di riportare l’uomo alla calma, ma lo stesso l’ha zittita in malo modo, dicendole che preferiva parlare con il cassiere.
Quando è giunto il turno del soggetto in questione, il cassiere si è rivolto alla Vice Direttrice per riferirle che non poteva cambiare gli assegni presentati a causa di un’anomalia sull’anagrafica del cliente.
La donna, pertanto, ha cercato di spiegare al cliente le problematiche riscontrate ma l’uomo ma non ha voluto sentire ragione e, cercando anche lo scontro fisico, l’ha aggredita verbalmente.
Di fronte ad una simile reazione, la donna si è rifugiata nel suo ufficio e ha chiesto aiuto al 113, mentre l’esagitato, invitato più volte dagli altri operatori a lasciare la banca, li ha costretti a derogare all’orario di chiusura della filiale e a continuare a cambiare gli assegni anche agli altri extracomunitari che nel frattempo, approfittando della situazione, erano entrati all’interno della banca.
Secondo la ricostruzione fornita dalla Vice Direttrice, l’uomo, presentando al cassiere due assegni intestati ad un extracomunitario e mostrandogli i documenti dell’intestatario degli assegni, aveva apposto la firma su di essi dinanzi all’addetto.
Anche al momento dell’identificazione da parte dei poliziotti, giunti sul posto, l’uomo ha mostrato loro la carta d’identità dell’intestatario degli assegni ma, portato in Questura per ulteriori accertamenti, si è appreso che il suo vero nome ero un altro e che su di lui pendeva un ordine di custodia cautelare in carcere per espiazione della pena emesso dal Tribunale di Arezzo.
Pertanto, l’uomo è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Taranto per dare esecuzione all’ordine di custodia cautelare sullo stesso pendente.
Inoltre, è stato denunciato in stato di libertà per il presunto reato di sostituzione di persona, falsa attestazione, minacce ed interruzione di pubblico servizio.