Il personale della Squadra Mobile ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto nei confronti di due pregiudicati tarantini di 33 e 28 anni, ritenuti autori del ferimento di un uomo avvenuto la notte dello scorso 10 agosto in Città Vecchia e responsabili dei reati in concorso di lesioni gravi, porto e detenzione illegale di armi da fuoco.
L’episodio destò molto clamore nell’opinione pubblica perché commesso in una zona del Borgo Antico frequentata da turisti e tarantini nonostante la tarda ora.
La vittima, un tarantino 40enne anch’egli con precedenti penali, a bordo della sua bicicletta fu raggiunto dopo un lungo pedinamento da due uomini a bordo di un grosso scooter che lo fecero cadere per terra, lo colpirono prima alla testa con il calcio di una pistola, poi al femore ed al gluteo con almeno quattro colpi di cal.7.65 i cui bossoli furono recuperati tra le “chianche” di Città Vecchia dal personale della Polizia Scientifica.
Nonostante le iniziali reticenze della vittima, gli investigatori, con un certosino lavoro investigativo supportato delle immagini estrapolate dalle telecamere presenti nella zona interessata, hanno ricostruito in maniera inequivocabile i minuti precedenti al ferimento, individuando le fasi del pedinamento iniziato in via Matteotti, proseguito in via Duomo fino all’agguato avvenuto in un vicolo adiacente la Cattedrale di San Cataldo.
Le indagini hanno appurato che la vicenda era da inquadrare in pregressi debiti droga della vittima nei confronti di uno dei due feritori.
I due pregiudicati sono stati rintracciati presso i rispettivi domicili ed accompagnati in Questura.
Il 33enne inoltre è stato anche denunciato per detenzione ai fini di spacci di sostanza stupefacente perché nel corso dell’esecuzione dell’ordinanza è stato trovato in possesso di quasi 5 grammi di cocaina già suddivisa in dosi e 4.660 euro in contanti.
Anche il ferito, che si era mostrato sin da subito reticente e per nulla collaborativo, è stato denunciato per favoreggiamento personale: già nell’immediatezza dei fatti, lo stesso affermò di ignorare l’identità dei suoi aggressori.