Le minacce sarebbero state rivolte nei confronti del fratello a causa di dissidi familiari
Nell’ambito degli ordinari servizi di controllo del territorio per la prevenzione e repressione dei reati, la Polizia di Stato ha denunciato un 51enne di Taranto per minacce aggravate per mezzo di un fucile da caccia regolarmente detenuto.
Nella serata di ieri, la sala operativa ha inviato una volante in zona Lama dove vi era ad attenderla il richiedente, un 44enne di Taranto. Costui ha dichiarato che circa un’ora prima, mentre era all’interno della propria abitazione, ha sentito giungere dalla strada la voce del fratello.
Affacciatosi al balcone, posto al secondo piano dello stabile, ha visto il fratello fuori della propria auto il quale, imbracciando minacciosamente un fucile, seppur con la canna rivolta verso terra, con veemenza gli ha urlato di scendere giù.
Il richiedente, non aderendo alla richiesta, ha prima invitato il fratello a tornarsene a casa sua e poi è rientrato in casa ignorandolo. Poco dopo ha udito il rumore dell’auto del fratello che si allontanava.
In sede di denuncia di quanto accaduto è emerso che il comportamento del fratello è stato l’ultimo atto plateale di una serie di scaramucce dovute a dissidi familiari che, tra ingiurie e diffamazioni, si trascinano da qualche mese.
I poliziotti, successivamente, hanno accertato che il fratello 51enne è titolare della licenza di porto di fucile e detiene regolarmente un fucile semiautomatico.
Pertanto, raggiunta l’abitazione di quest’ultimo hanno provveduto al ritiro cautelare dell’arma, del relativo munizionamento consistente in 52 cartucce, nonché, del titolo che ne autorizzava la detenzione ed il porto ad uso sportivo.
Alla luce di quanto emerso l’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di minacce aggravate per mezzo di un’arma.