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La Polizia di Stato, a seguito di ordinanza dell’Autorità Giudiziaria, conduce in carcere pregiudicato di Taranto

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Il provvedimento è scaturito dall’indagine della Squadra Mobile che ha individuato nel condannato il detentore della pistola e dei proiettili ritrovati pochi giorni fa in un’immobile disabitato

Il provvedimento è scaturito dall’indagine della Squadra Mobile che ha individuato nel condannato il detentore della pistola e dei proiettili ritrovati pochi giorni fa in un’immobile disabitato

La Sezione Falchi della Squadra Mobile ha dato esecuzione al decreto col quale l’Autorità Giudiziaria ha sospeso cautelativamente la misura alternativa della detenzione domiciliare applicata ad un pregiudicato 49enne di Taranto, disponendo la sua traduzione presso la locale Casa Circondariale per la prosecuzione dell’espiazione della pena in regime ordinario.

I motivi che hanno portato a questo provvedimento del magistrato di sorveglianza sono scaturiti dagli esiti positivi di una perquisizione –  di cui abbiamo dato notizia ai media il 6 di questo mese – effettuata congiuntamente dagli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. “Borgo” presso un immobile disabitato.

Tale perquisizione, avvenuta la sera del 5 settembre scorso, aveva permesso il rinvenimento di quanto segue: una pistola a tamburo con matricola abrasa, 5 proiettili di calibro 7.65 mm, una dose di 0,6  grammi di cocaina, tre bilancini di precisione, un flacone di metadone, un giubbotto antiproiettile e due buste contenenti delle monete per una somma complessiva di 580 euro.

Dall’attenta analisi degli oggetti reperiti, gli investigatori sono riusciti a riscontrare elementi univoci che hanno ricondotto la proprietà di alcuni di questi al pregiudicato 49enne e alla sua compagna convivente.

Costoro, infatti, vivono in un’abitazione posta di fronte all’alloggio dell’immobile perquisito che, per stessa ammissione dell’arrestato, in precedenza era stato occupato da suo figlio.

Di conseguenza l’Autorità Giudiziaria, basandosi su quanto scoperto dagli investigatori, ha ravvisato l’elevata pericolosità sociale del soggetto, nonché una gravissima condotta assolutamente incompatibile con la prosecuzione della misura alternativa delle detenzione domiciliare.

Pertanto il magistrato di sorveglianza, proponendo la revoca di tale beneficio, ha decretato la sospensione cautelativa della detenzione domiciliare, disponendo la prosecuzione della pena presso la locale Casa Circondariale.

 


13/09/2018

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