Alle prime ore di questa mattina, gli Agenti della Squadra Mobile e del Commissariato Borgo hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due fratelli di nazionalità macedone: rispettivamente di 37 e 39 anni e di una 21enne di nazionalità rumena ritenuti responsabili in concorso tra loro dei reati di sequestro di persona, e di induzione alla prostituzione con violenza e minaccia.
Le indagini dei poliziotti sono iniziate circa 2 mesi orsono , quanto una giovanissima donna rumena era giunta in ospedale per un malore.
In quel frangente gli investigatori accertarono che il ricovero della 20enne presso il pronto soccorso era dovuto alle sempre più insistenti minacce e pressioni dei due fratelli di nazionalità macedone, che volevano costringerla alla prostituzione.
La vicenda fortunatamente ha avuto un improvvisa accelerazione, quando il 17 maggio scorso a seguito di una richiesta di aiuto giunta in sala operativa, gli agenti sono intervenuti in un appartamento del centro cittadino all’interno del quale era segregata la giovane rumena.
Dalla sua successiva denuncia i poliziotti sono riusciti a far luce sull’intera squallida vicenda, fatta di continue violenze e minacce dei due fratelli macedoni e della 21enne connazionale, che per indurla alla prostituzione l’avevano anche sequestra in casa . Dal racconto della donna si è appreso che gli aguzzini pretendevano che si prostituisse per saldare un presunto debito e che per lasciarla andare la giovane avrebbe dovuto versare una somma di 5.000 euro.
Nel corso della perquisizione all’interno dell’appartamento, gli agenti hanno anche ritrovato un gran numero di preservativi ed alcuni cellulari che ora sono al vaglio degli inquirenti.
I tre pertanto oggi al termine delle formalità di rito sono stati accompagnati presso la locale Casa Circondariale.