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Martina Franca (TA) Scoperto dalla Polizia di Stato un laboratorio abusivo di confezioni gestito da un cinese

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Scoperato dalla Polizia di Stato laboratorio abusivo di confezioni gestito da un cinese

La strttura era fatiscente, priva di servizi e inagibile sotto il profilo igienico-sanitario

Stamane gli Agenti del Commissariato di P.S. di Martina Franca, nell’ambito di specifici servizi finalizzati alla repressione del fenomeno dell’immigrazione clandestina, hanno eseguito un controllo in contrada Vaccara per verificare la presenza di una cittadina cinese che aveva chiesto la regolarizzazione sul territorio nazionale.  All’indirizzo indicato da quest’ultima, peraltro assente, gli operanti  si sono trovati difronte ad una abitazione di campagna fatiscente, adibita come di laboratorio di confezioni. L’ispezione ha consentito di accertare che all’interno della stessa abitazione vi era una famigliola di cittadini cinesi, padre, madre ed un neonato, - tutti regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale – che vive in dei trulli con un piccolo fabbricato annesso, tutti in pessime condizioni igienico sanitarie.  Lo stesso fabbricato, per una superficie di 20 mq, adibito a laboratorio, era sprovvisto di pavimento e dotato solo di una apertura nel soffitto, probabilmente  per renderlo praticabile e illuminato, conteneva 7 macchine professionali da cucire ed una tagliatrice. Alcuni capi di abbigliamento erano poggiati su di una sedia e, molti altri in lavorazione, sul pavimento in cemento sporco e maleodorante. All’atto del controllo non si riscontrava la presenza di alcun lavoratore, anche se il numero delle macchine da cucire ed il quantitativo di confezioni finite e in lavorazione non ha convinto i poliziotti.   Il cittadino cinese titolare del contratto di locazione è anche il titolare della ditta individuale di confezioni che ha sede legale e fiscale sempre presso lo stesso domicilio. I trulli e l’annesso laboratorio erano privi di riscaldamento, di acqua corrente,  di  impianto elettrico a norma, di sistema di smaltimento delle acque reflue fognanti che venivano raccolte invece in un grosso recipiente di plastica. Sul posto interveniva anche personale del locale Ispettorato Territoriale del Lavoro che ha contestato al cittadino cinese la mancanza di tutta la certificazione necessaria per l’esercizio dell’attività, la certificazione dell’agibilità dell’immobile e quella relativa agli impianti. Le contestazioni sono arrivate anche al proprietario dell’immobile per la mancata registrazione del contratto di locazione e per l’omessa comunicazione all’Autorità di P.S. della cessione del fabbricato e per altre violazioni.  In considerazione delle precarie condizioni riscontrate e delle violazioni contestate è stato proposto all’autorità competente l’emissione del provvedimento di inagibilità e di inabitabilità della struttura.

L’attività di indagine del Commissariato di P.S. di Martina, circa l’esistenza di situazioni come quelle appena descritte, proseguirà anche nei prossimi giorni.

 


11/02/2017

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