Prosegue l’attività della Polizia di Stato di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nei boschi della Valtellina.
Nella giornata di ieri, la Polizia Locale di Milano ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Sondrio, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un cittadino extracomunitario, E.M.I.W., già sottoposto al divieto di dimora nella provincia di Sondrio ed oggetto di analoga misura nel corso dell’operazione denominata “Zona Mia” condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Sondrio, che ha disarticolato un gruppo composto da 9 cittadini extracomunitari dediti all’attività di spaccio nei comuni limitrofi a Sondrio.
Nel corso delle nuove indagini condotte sempre condotte dai poliziotti dalla locale Squadra Mobile, è stato accertato che l’uomo, nonostante fosse destinatario del provvedimento di divieto di dimora nella provincia di Sondrio, ha violato ripetutamente le prescrizioni per proseguire nell’attività illecita.
Lo scorso 08 agosto, durante l’attività di osservazione, l’uomo è stato fermato da personale della Squadra Mobile e della Polizia Stradale di Sondrio, a bordo di un’autovettura unitamente a un altro extracomunitario privo di documenti e a due cittadini italiani residenti nell’hinterland di Milano. A seguito di ulteriori accertamenti svolti sono stati rinvenuti 1000 euro in contanti, verosimilmente provento dell’attività delittuosa. Nella circostanza, il soggetto è stato deferito in stato di libertà all’AG per il reato di false attestazioni a Pubblico Ufficiale, in quanto aveva fornito delle false generalità per eludere il controllo.
Pertanto, nei giorni successivi, è stato emesso dal GIP del Tribunale di Sondrio su richiesta della locale Procura provvedimento di aggravamento della misura del divieto di dimora nella provincia di Sondrio, con il ripristino della misura della custodia cautelare in carcere.
l’uomo, senza fissa dimora, è stato poi rintracciato dalla Polizia Locale di Milano all’interno di uno stabile abbandonato nella zona sud di Milano; terminate le formalità di rito, è stato associato al carcere di Milano San Vittore.