Questura di Siracusa

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166° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato

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Si sono tenute ad Ortigia le celebrazioni della festa della Polizia

Alle ore 9.00 di ieri, il Questore, dott.ssa Gabriella Ioppolo, ed il Prefetto, dott. Giuseppe Castaldo, hanno deposto una corona di fiori dinanzi la Stele in onore dei caduti della Polizia di Stato, che si trova presso l’ingresso della Questura, nel corso di una breve e sentita cerimonia che come di consueto rappresenta il prologo delle celebrazioni per l’anniversario della Fondazione della Polizia di Stato che si è tenuta alle ore 11.00, in piazza Cavalieri di Malta in Ortigia, all’interno della storica Chiesa dei Cavalieri di Malta (un tempo consacrata ed intitolata a San Biagio e San Leonardo). Il Questore di Siracusa, alla presenza del Prefetto e delle massime autorità civili, militari  e religiose della provincia, ha presenziato al 166° anniversario della fondazione della Polizia di Stato. Anche quest’anno la Polizia di Stato ha voluto nuovamente evidenziare la sua presenza a fianco dei cittadini e nella società civile con l’ormai famoso claimEsserci sempre”.

Qui di seguito pubblichiamo il discorso del Sig. Questore:

 Eccellenza, Autorità civili e militari, gentili ospiti, sono molto lieta che abbiate voluto condividere con noi i festeggiamenti per il 166° anniversario della fondazione della Polizia di Stato.

Il tema della celebrazione odierna, scelto dal Capo della Polizia – Direttore generale della P.S., Prefetto Franco Gabrielli – è anche per quest’anno “Esserci Sempre”, a conferma della continuità dell’azione Polizia di Stato a sostegno dei bisogni della popolazione.

Certamente l’anno trascorso ha segnato una svolta epocale, non solo all’interno della struttura di questa Amministrazione, ma dell’intero comparto delle Forze di Polizia, essendosi avviata - ed in  parte già conclusa - una profonda opera di revisione delle articolazioni centrali e periferiche ed una riorganizzazione generale dei ruoli e delle carriere di tutto il personale delle 4 forze di Polizia ad ordinamento generale.

Ciò al fine di fornire le giuste risposte alle legittime aspirazioni di avanzamento di larga parte dei dipendenti, ed al contempo far si che le stesse Amministrazioni interessate possano dotarsi di figure professionali valide e preparate in settori chiave, ove maggiormente è sentita la necessità di una presenza forte e qualificata di operatori motivati.

Per quel che concerne la Polizia di Stato, come ribadito dal nostro Capo in occasione della sua recente visita per l’inaugurazione dei nuovi locali del Commissariato P.S. di Lentini, è funzionale - per il pieno efficientamento del  rinnovato “sistema sicurezza” - che alla riorganizzazione corrisponda un effettivo arricchimento delle potenzialità di intervento, essendo tutti noi chiamati a captare ed intercettare le mutevoli richieste di giustizia e sicurezza della popolazione, per non rischiare una fatale “obsolescenza sociale”.

E’ chiaro che gli effetti complessivi di questa nuova architettura potranno cogliersi solo in un prossimo futuro, ma già si notano le prime benefiche ricadute anche in questa Provincia, che ho il piacere di comunicarvi già conta su un potenziamento di figure professionali  “cardine” , come le nuove categorie dei dirigenti e funzionari ed un rinnovato parco ispettori, che da qualche giorno svolgono le loro delicate mansioni in molti uffici dipendenti.

Del resto è indubbio che il concetto di sicurezza non possa più essere coniugato solo in un ambito strettamente territoriale (si pensi alla criminalità o al terrorismo informatico che annulla le distanze su dove e come colpire) o con i tradizionali metodi investigativi e di controllo del territorio, ma abbisogni di un approccio mentalmente consapevole e professionalmente adeguato, in grado di superare i cliché tradizionali, retaggio di una visione ormai anacronistica di come affrontare le minacce all’ordinato vivere sociale.

Di fronte a questo scenario, credo di poter affermare che anche qui a Siracusa gli uomini e le donne della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno sono pronti ad accettare la sfida. Infatti l’Ufficio che mi onoro di rappresentare  è ricco di grandi professionalità, da sempre riconosciute dai massimi vertici dell’Amministrazione della Polizia di Stato ed anche quest’anno avvalorate da due eccellenti promozioni a dirigente superiore e primo dirigente del nostro Vicario, Dr.ssa Agnello e dal Dirigente dell’Ufficio Immigrazione, Dr. Grienti.

Questa mia convinzione nasce innanzitutto dalla semplice constatazione che il dover affrontare giornalmente le problematiche complesse di un territorio di frontiera, non costituisca uno svantaggio, ma, paradossalmente, favorisca la ricerca di soluzioni innovative, che anticipano le risposte ai bisogni diffusi della popolazione, fungendo da paradigma operativo, magari da mutuare e replicare anche  in altre realtà lontane da Siracusa.

Mi riferisco, per esempio, a come è stata qui fronteggiata anche per il decorso anno l’emergenza connessa al fenomeno migratorio, in un contesto reso ancor sicuramente più delicato e complesso dai feroci attacchi terroristici perpetrati in svariate parti del continente europeo.

Infatti  l’arrivo di migliaia di migranti nel porto di Augusta - primo in Italia  - ha costituito gioco forza un fecondo laboratorio di idee e di buone prassi, che ha certamente contribuito a far germinare l’attuale disciplina dei c.d. hot spot, sparsi in tutte le regioni meridionali.

Molte articolazioni della Polizia di Stato della Provincia hanno così contribuito a rendere efficiente e pienamente operativo quel delicato ingranaggio, che vede compartecipi pubblico e privato, ed ottimamente coordinato, sotto il profilo dell’accoglienza, da questa Prefettura: il Commissariato P.S. di Augusta, organo territorialmente competente a dirigere i servizi di ordine e sicurezza pubblica quale località di sbarco;  l’Ufficio Immigrazione, che ha gestito le procedure di identificazione e di valutazione della posizione amministrativa nel territorio nazionale di ogni singolo migrante;  la Divisione di Gabinetto, che ha curato la gestione dell’ordine e sicurezza pubblica dal momento dello sbarco al trasferimento dei migranti, sia nei centri di accoglienza di questa provincia che in tutto il territorio nazionale, organizzando servizi di scorta molto complessi per la distanza chilometrica da percorrere, per l’alto numero dei soggetti trasferiti e per la intrinseca delicatezza  dei rimpatri coatti dei migranti che non hanno titolo a permanere nel territorio nazionale; il Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica che ha curato le procedure di fotosegnalamento di ogni immigrato giunto illegalmente nella provincia;  gli organi investigativi della Squadra Mobile e della Digos, che hanno agito d’intesa con la locale Procura della Repubblica ed il Gruppo Interforze per il Contrasto dell’Immigrazione Clandestina, ed al cui interno operano validi elementi della Polizia di Frontiera Marittima di Siracusa, per l’accertamento di responsabilità penali e/o di eversione internazionale collegate all’immigrazione irregolare nel nostro territorio. In tale ambito fondamentale è stato l’apporto fornito dalle Agenzie Europee “Frontex”, “Europol” ed “EASO”, che hanno eletto questa provincia come uno dei luoghi ove inviare loro squadre di esperti e che collaborano costantemente con le forze di polizia locali nell’individuazione delle persone bisognose di protezione, dei migranti economici e di coloro che invece giungono in Italia per delinquere.

Del resto della minaccia terroristica dell’integralismo  la nostra provincia non solo non ne è esente, ma, proprio perché territorio di frontiera, è chiamata a tenere alta l’attenzione sul versante preventivo ed anche su quello repressivo riguardo ad ogni condotta che possa agevolare o soltanto costituire terreno fertile per malintenzionati di qualunque tipo che sul fenomeno migratorio, spesso contraddistinto da povertà e disperazione, vogliano speculare o impiantare i loro loschi affari e, naturalmente, su qualunque segnale, anche impercettibile, che possa essere messo in relazione con attività terroristiche.

Altro tema sul quale  è stata sempre alta l’attenzione è sicuramente quello costituito dai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata di stampo mafioso nel tessuto economico e sociale della Provincia. Una particolare attenzione è stata posta nella lettura ed approfondimento investigativo di tutti quei reati che possono essere spia di condotte criminali ben più gravi ed infestanti.

Chi è deputato come noi a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica nel territorio provinciale non può, e non deve, inoltre sottovalutare la presenza, soprattutto in alcuni centri a vocazione commerciale e turistica, della piaga costituita dalla criminalità diffusa che colpisce la quotidianità dei comuni cittadini onesti, minando in radice quel sentimento di sicurezza che è alla base dello stesso diritto fondamentale di libertà.

Quello che la Polizia di Stato ha fatto nell’ultimo anno è sicuramente molto significativo. Non intendo tediare l’uditorio con elenchi di cifre e dati, ma ritengo però essenziale evidenziare alcuni trends molto positivi della nostra attività e la ripercussione, altrettanto positiva, che gli stessi hanno avuto sull’andamento della delittuosità.

Nell’ultimo anno tutti i dati operativi sono in significativa crescita, dagli arresti, passati da 307 a 331; alle persone indagate in stato di libertà, accresciute da 1.526 a 1.567; alle persone e agli autoveicoli controllati, aumentati rispettivamente da 12.840 e 5.942 a 16.133 e 7.673; ai numerosi sequestri di sostanze stupefacenti da parte di questa Squadra Mobile e di alcuni Commissariati Distaccati, come ampiamente riportato nelle cronache giornalistiche .

Anche l’attività di polizia amministrativa ha concorso in modo importante alla visione strategica volta a prevenire e contrastare il fenomeno della criminalità diffusa.

Mi riferisco, in particolare, ai settori afferenti il contrasto dell’immigrazione clandestina, che ha visto un incremento importante dei dati operativi con un robusto aumento delle espulsioni ed i respingimenti dal territorio nazionale, il controllo dei pubblici esercizi, i provvedimenti in materia di armi.

Difatti i controlli nei locali pubblici sono stati effettuati - sotto il diretto coordinamento della Divisione PASI – anche dai Commissariati distaccati provinciali e sezionale di Ortigia, ed hanno riguardato discoteche, sale da ballo, pub o semplici bar, con la richiesta ai titolari di licenza di quell’attenzione e condivisione di responsabilità sociale, sancita dalla Costituzione agli articoli 41 e 42 e che la legge stessa indica quale requisito per conseguire e mantenere il titolo di polizia. I locali devono essere luoghi di svago, piacere, divertimento e incontro, non possono e non devono diventare luoghi di aggregazione di pregiudicati e violenti e quindi trasformarsi in sacche di illegalità costituenti un pericolo per la sicurezza dei cittadini. Il Questore ha il compito di vigilare, attraverso i servizi delle forze di polizia, e di reprimere immediatamente qualunque deriva pericolosa per l’ordine e la sicurezza pubblica. Questo prevede l’articolo 100 del testo unico di pubblica sicurezza e questa prerogativa ho inteso e intenderò esercitare pienamente. Sempre, naturalmente, con un atteggiamento di ascolto e supporto nei confronti di quegli imprenditori che volessero adottare concrete iniziative nel senso della legalità.

 Di questa impronta ne è indice rivelatore proprio l’aumento dei provvedimenti di chiusura da parte del Questore ai sensi dell’articolo 100 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza,  che è triplicato nell’ultimo scorcio (da 2 a ben 6), in sintonia con l’ampliamento della sfera di applicabilità  ai c.d. “esercizi di vicinato” previsto nel recente decreto “Minniti” sulla sicurezza urbana.

 Vorrei poi attirare l’attenzione su come gli uffici dipendenti hanno esaminato ed  esaminano le istanze di rilascio o rinnovo dei porti d’armi, siano essi finalizzati alla caccia o all’attività sportiva, pretendendo che coloro ai quali vengono concessi siano soggetti sulla cui affidabilità non sussistano dubbi di sorta e procedendo ad una costante revisione del mantenimento dei requisiti che li legittimano .

Un’attività imponente e tutta col segno più.

Un grande impegno di tutti. Ma soprattutto l’inquadramento in una visione strategica dei fenomeni e degli obiettivi di pubblica sicurezza che si vogliono raggiungere. Visione che ha trovato  il suo momento di confronto ed affinamento nel Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Signor Prefetto, Dr. Giuseppe CASTALDO, che ringrazio infinitamente, perchè non solo ha saputo coordinare, ma ha anche sapientemente orientato le forze di polizia lì rappresentate verso un unico e condiviso obiettivo, che è quello di offrire ai cittadini di questa meravigliosa provincia una adeguata cornice di sicurezza in cui vivere ed operare, coinvolgendo e stimolando anche il confronto ed il dialogo con tutti i Sindaci del comprensorio.

Tutto ciò si è riverberato sull’andamento dei fenomeni criminali, facendo riscontrare una sensibile diminuzione generalizzata degli stessi in provincia, che ha riguardato in particolar modo i reati predatori, che sono poi l’asse portante del fenomeno che definisco della criminalità diffusa: il numero complessivo dei reati è infatti diminuito, passando da 15.933 a 14.635; stesso trend discendente si può riscontrare riguardo ai furti, diminuiti da 7492 a 7058; significativi sono del resto i dati afferenti gli scippi (passati da 99 a 73),  i furti in esercizi commerciali (da 343 a 311); anche il reato di più difficile contrasto, il furto in abitazione, presenta un calo, essendosi attestato da 1349 a  1306. Le rapine, sull’intera Provincia, sono anch’esse scese dalle 145 dell’anno passato alle 121 di quest’anno. Il segno meno ha riguardato gran parte delle tipologie di questo reato: dalle rapine in abitazione, alle rapine sulla pubblica via a quelle in esercizi commerciali. Anche i danneggiamenti, infine, sono diminuiti, passando da 1.177 a 1134.

Nel contempo, in ottemperanza alle specifiche direttive ministeriali in materia,  si è affrontata con metodo innovativo la problematica relativa alla criminalità diffusa su tutto il territorio provinciale, attraverso la definizione di interventi strategici di medio-lungo periodo effettuati dall’UPGSP della Questura e dagli Uffici Controllo del Territorio dei Commissariati distaccati.

In particolare mi riferisco al massiccio e mirato potenziamento dei servizi di controllo del territorio, con l’impiego di reparti specializzati ed unità cinofile antidroga, messi a disposizione dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con il compito di aggredire i fenomeni dello spaccio di stupefacenti, dell’abusivismo commerciale, del contrasto all’immigrazione clandestina,  tutti aspetti che costituiscono i principali canali di alimentazione di quel fenomeno che abbiamo definito criminalità diffusa e che inesorabilmente incide anche sulla stessa percezione di sicurezza dei comuni cittadini. Inoltre, nell’ambito dei servizi di contrasto alle diverse tipologie di illegalità’ diffusa, è stato attenzionato   il fenomeno delle corse clandestine di cavalli, che, oltre a costituire un pericolo alla viabilità’ pubblica nei tratti stradali interessati ed una fonte di illecito arricchimento della criminalità’ comune ed organizzata, risulta particolarmente odioso per i maltrattamenti e le sevizie inferte agli animali utilizzati. In particolare, dopo approfondite ricognizioni, sono stati pianificati e realizzati una serie di servizi - in collaborazione con le polizie locali e personale tecnico dell’organismi deputati - di accesso e controllo in numerosi comuni di questa provincia, conclusisi col deferimento all’A.G. di numerose persone ed il sequestro di alcuni equini, che vivevano in condizioni igieniche pessime.

Un focus particolare è stato dedicato all’attività investigativa e di prevenzione delle forme di criminalità più gravi ed insidiose. Mi riferisco sia ai reati spia dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto sociale ed economico della provincia che a quei reati i quali, seppur realizzati da balordi e da soggetti non apparentemente legati al modo della criminalità organizzata, producono elevato allarme sociale attentando alla vita ed all’incolumità delle persone.

Sotto la guida della locale Procura della Repubblica e di quella Distrettuale di Catania, qui rappresentate dal Procuratore Capo dr Giordano, dal Procuratore Aggiunto Dr. Scavone e dal Sostituto Procuratore Dr. La Rosa, che ringrazio per l’attenzione e stima quotidianamente dimostrata nei confronti dell’Istituzione che mi onoro di rappresentare, le indagini della Squadra Mobile e dei Commissariati Distaccati della Provincia sono state condotte con certosino e meticoloso scrupolo ed hanno disvelato e disarticolato ramificati sodalizi criminali, che da anni purtroppo hanno attecchito in varie parti di questo territorio; un’attività questa febbrile ed in continua spinta, tanto che proprio poche ore fa si è conclusa a Pachino un’importante inchiesta giudiziaria con l’arresto di 3 pregiudicati ed uno è attualmente ricercato, appartenenti al clan mafioso “Giuliano” responsabili di un grave attentato dinamitardo nei confronti di un curatore fallimentare di una stazione di servizio, gestita da elementi riconducibili a detta consorteria criminale.

In particolare la Squadra Mobile, in collaborazione con l’Arma, ha eseguito l’operazione denominata “Aretusa” che ha  portato al complessivo  arresto di quindici persone facenti parte di tre sodalizi criminali operanti a Siracusa, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e riconducibili al clan mafioso “Bottaro-Attanasio”. Ancora, stavolta in collaborazione con la Guardia di Finanza, la citata Squadra Mobile, ha condotto brillantemente un’inchiesta che ha portato all’arresto di 3 mafiosi che taglieggiavano un’impresa operante nel settore della raccolta dei rifiuti.

 Tra le varie operazioni di P.G.  condotte dai Commissariati Distaccati, ricordo tra tutte l’operazione di p.g. del Commissariato di Noto, denominata “Il Guado”, conclusasi con l’arresto di 5 soggetti accusati di furti aggravati dalla finalità estorsiva nei confronti di un’impresa edile di quel centro;  ancora, in tema di immigrazione, ricordo l’operazione “Siracusao Meravigliao”, condotta dal Commissariato di Augusta, conclusasi con l’arresto di 6 persone tra italiani e stranieri e l’emissione di un’ordinanza di misura interdittiva dell’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di un funzionario comunale, in quanto accusati di aver costituito una vera e propria rete che reclutava a pagamento brasiliani che ottenevano la cittadinanza italiana senza averne i requisiti. Ancora, nel versante dei reati contro la P.A., non può non essere menzionata l’operazione Res Publica, che ha portato alla luce un vasto sistema di malaffare e corruttele all’interno del comune di Priolo Gargallo, scoperto da quel Commissariato di P.S., che ha portato all’arresto del Sindaco pro tempore e di altri funzionari ed imprenditori con il sequestro preventivo di ingenti somme in relazione agli illeciti perpetrati a danni dell’ente locale.  Un plauso meritano anche il Commissariato di Avola e quello di Lentini: il primo ha ripetutamente  contrastato il fenomeno dei furti di agrumi, che da tempo affligge e penalizza l’economia locale, con una serie continua di attività che hanno consentito l’arresto di alcuni autori e, soprattutto, il sequestro di ingenti quantitativi di refurtiva; il secondo ha ulteriormente rafforzato la sua azione nei confronti della malavita comune ed organizzata, particolarmente radicata in quel territorio, riuscendo a cogliere significativi successi, specie nel campo dei reati contro il patrimonio ai danni di commercianti del luogo. 

Sul versante investigativo, l’attenzione, ripeto deve essere molto alta, anche alla luce dei dati statistici di uno dei reati più insidiosi ed odiosi, che purtroppo non accenna a diminuire: la violenza di genere ed il femminicidio. I dati a livello nazionale e, purtroppo anche provinciale, indicano come questo fenomeno sia difficile da sradicare per le resistenze, anche di ordine culturale e sociale che alcune frange della società ancora oppongono. Tuttavia l’attenzione ad esso riservata dalla Polizia di Stato e delle altre forze dell’ordine è e resterà sempre altissima, come dimostra la recente attività posta in essere a Rosolini dal Commissariato di Pachino, che ha individuato ed arrestato il compagno ed uccisore di una giovane mamma, che aveva tentato di simulare il suo orrendo crimine facendolo passare per un banale incidente domestico. Ancora, ad ulteriore testimonianza della nostra difesa delle categorie più deboli e vulnerabili, è di strettissima attualità l’indagine brillantemente conclusa sempre dagli Agenti di quel Commissariato, che hanno arrestato un presunto pedofilo che abusava di una giovane vittima, utilizzando per questo turpe fine la sua attività di volontariato sociale.

A testimonianza della cura con cui la Polizia di Stato persegue la sua lotta alla violenza di genere, la Divisione Anticrimine ha pure incrementato il numero degli  ammonimenti, passati da 31 a 39.

Sotto il profilo dell’ordine pubblico tutti i fenomeni meritano attenzione, anche quelli apparentemente privi di conflittualità. Tra questi rientrano le numerose vertenze lavorative e rivendicazioni sindacali, alcune molto complesse specie nella zona industriale, che sono state tutte prontamente seguite e canalizzate per garantire il diritto di sciopero e la tutela degli altri diritti costituzionalmente rilevanti, tra cui la libertà di circolazione e movimento, grazie alla paziente opera di mediazione della DIGOS.

 Infine un doveroso cenno deve essere fatto per le manifestazioni sportive ed in particolare per gli incontri di calcio, disputati dal Siracusa e dalla Sicula Leonzio, ritornata dopo molti anni nella serie professionistica,  a cui si devono aggiungere pure quelli dell’Akragas, che per le note vicissitudini legate alla mancata agibilità del suo impianto ad Agrigento, è costretta a  disputare presso lo Stadio  De Simone le sue partite casalinghe. Ciò ha comportato (e tuttora comporta), uno sforzo enorme da parte di questo Ufficio nel gestire ogni domenica una pluralità di partite, alcune  molto delicate per l’ordine e sicurezza pubblica, sia per l’alta affluenza degli spettatori che per l’accesa rivalità delle opposte tifoserie. Ovviamente a tale evenienza  si affianca l’azione repressiva nei confronti del c.d. “tifo violento”, scaturita dalle attività di accertamento delle relative responsabilità penali da parte degli uffici investigativi, che hanno permesso l’emissione di ben 18 D.A.SPO. da parte di questa Divisione Anticrimine nei confronti di ultras aretusei e di altre compagini sportive che si sono resi protagonisti di gravi atti di intolleranza e di danneggiamenti a beni pubblici e privati.

Il comportamento violento da parte di questi pseudo tifosi stimola un’ulteriore riflessione sul substrato culturale con cui questa società vive ed interpreta le proprie pulsioni e passioni, specie quando è costretta al confronto con chi, anche solo sportivamente,  la pensa o si pone su posizioni antitetiche.

In effetti la legalità dovrebbe essere il modus vivendi di ogni cittadino, ma ciò è possibile solo sviluppando ed affinando il senso di appartenenza ad una comunità che abbia alla sua base un comune denominatore di regole e di rispetto del prossimo.  

Del resto il concetto di cittadinanza attiva  può avere un reale significato solo se ciascuno di noi ogni giorno presidi con attenzione ed intransigenza lo spazio sociale, improntando la propria condotta al senso della legalità e pretendendo che gli altri facciano altrettanto, segnalando i comportamenti illegali alle istituzioni deputate a reprimerli, anche a costo di sacrifici che -  a volte - impongono  ai suoi appartenenti più zelanti il compimento di atti di vero e proprio eroismo e di cui oggi ne serbiamo orgogliosamente testimonianza con la presenza di alcuni familiari fra i nostri ospiti ed a cui rivolgo il mio commosso pensiero.

Anche per questa ragione la Polizia di Stato si è messa a disposizione delle istituzioni scolastiche per dar vita a molteplici iniziative volte all’educazione delle giovani generazioni al rispetto delle leggi per tramite del suo Ufficio per la Comunicazione.  Tra queste attività di promozione sociale è stata recentemente conclusa quella “Pretendiamo la legalità- a scuola con il Commissario Mascherpa”, con il coinvolgimento di molti Istituti della scuola Primaria e Secondaria della Provincia. Tantissimi studenti, ed oggi ne abbiamo qui presenti una rappresentanza con i rispettivi docenti,  hanno avuto degli incontri con dei tutor - scelti tra i miei più validi funzionari -  finalizzati ad accrescere il loro senso civico per comprendere come solo il rispetto delle regole e delle leggi permetta di esercitare la libertà individuale. In tale contesto i ragazzi hanno poi realizzato dei pregevoli elaborati, aventi come tema proprio le avventure di questo immaginario commissario di polizia, che ne hanno esaltato la creatività e fantasia con soluzioni investigative che denotano l’interesse in loro suscitato dall’immedesimarsi nel ruolo del poliziotto investigatore. 

Sempre in questo campo forte è stato pure l’impegno della Polizia Stradale e della Polizia Postale nelle scuole della provincia, attraverso incontri con i ragazzi e con i genitori su temi importanti come l’educazione stradale e l’utilizzo responsabile del web e dei social network.

E, parlando di Istituti scolastici non posso non ringraziare il Liceo classico e musicale “Gargallo”, che anche  quest’anno ha voluto arricchire questa giornata con una performance musicale eseguita dai propri validissimi allievi, guidati dai loro insegnanti Prof. Pistone e Prof.ssa De Cicco.  

Un pensiero di profonda amicizia e stima mi sento di rivolgere a Mons. Pappalardo per il grande sostegno e la sua guida spirituale ed alle altre Forze di Polizia, che con noi condividono la diuturna fatica nel garantire la sicurezza dei cittadini: ringrazio il Col. Luigi Grasso, il Col. Antonino Spampinato, il Comandante  Giuseppe Sciarrone, l’Ing. Giosuè Raia e tutti i colleghi della Polizia Penitenziaria, del Corpo Forestale della Regione.

Un ringraziamento particolare mi sento altresì di rivolgere alle Polizie Locali che con noi collaborano quotidianamente, al Sindaco, dott. Giancarlo Garozzo, ed al Vice Sindaco, dott. Francesco Italia, del Comune di Siracusa, che, cogliendo appieno lo spirito della presente celebrazione, hanno posto a disposizione della Polizia di Stato questa splendida struttura, così come un ringraziamento particolare va alla Segreteria della mia Divisione Gabinetto diretta dall’eccellente Dott. Gaspare Calafiore e allo Staff del mio Ufficio del Personale guidato dall’encomiabile Dott. Pintauro per la sapiente regia e la complessa organizzazione di questa odierna celebrazione.

Consentitemi poi di ringraziare anche le organizzazioni sindacali del personale della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno. Infatti la loro leale e costante collaborazione, pur nel rispetto dei reciproci ruoli, che nasce dalla comune convinzione che il superiore interesse dell’Amministrazione debba sempre coincidere con la tutela delle condizioni di lavoro del personale e che l’interesse alla sicurezza dei cittadini debba essere il faro unico che guida la nostra azione, è stata fondamentale ed ha contribuito a darmi forza nel perseguire gli obiettivi che mi ero prefissata.

Vorrei poi concludere con un sentito ringraziamento a tutto gli uomini e le donne  sia della Polizia di Stato che dell’Amministrazione Civile dell’Interno ed ai loro rispettivi validissimi Dirigenti: ognuno di loro infatti in questo anno, nel pieno rispetto delle specifiche professionalità e competenza, non si è risparmiato nel supportare la mia azione di guida e gestione di questo complesso apparato, contribuendo in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza e legalità che lo Stato ci ha assegnato.

E, per questo dico a tutti loro ed alle loro famiglie grazie di cuore.

E infine a tutti voi illustri ospiti che mi avete dedicato questo tempo vi ringrazio infinitamente per la partecipazione e l’attenzione prestata.

Grazie ancora      Viva la Polizia di Stato!


11/04/2018

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