Questura di Siena

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Conferito il Diploma di benemerenza per gli “atti di eroismo” della Fondazione Canergie al Questore di Siena, Massimo Bontempi.

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Il 14 novembre del 2005, insieme ad altro personale della Questura di Arezzo, rintracciò un pericoloso malvivente che si era dato alla fuga armato.

Il Questore Massimo Bontempi ha ricevuto oggi un prestigioso riconoscimento da parte della Fondazione Canergie, consegnatogli dal Prefetto di Siena, Gerarda Maria Pantalone, in occasione di una cerimonia svoltasi nel Palazzo del Governo.

I fatti che lo hanno determinato risalgono al mese di novembre di 4 anni fa, quando Bontempi era Questore di Arezzo. In particolare, il 14 novembre del 2005, un cittadino rumeno pluripregiudicato tentò di sottrarsi ad un controllo della Polizia, finalizzato al contrasto dell'immigrazione clandestina nella città aretina. Dopo aver ingaggiato con la pattuglia del Poliziotto di Quartiere una violenta colluttazione, riuscì ad impossessarsi dell'arma di ordinanza di uno di loro, procurandogli lesioni gravi.

Per coprirsi la fuga, dopo aver messo "il colpo in canna" e minacciato di fare fuoco, lo straniero puntò l'arma alternativamente verso i poliziotti e poi verso sé stesso riuscendo a dileguarsi. Immediatamente scattarono le operazioni per rintracciare il fuggitivo, armato e molto pericoloso.

Il Questore Bontempi, appresa la notizia, si recò sul posto per sincerarsi delle condizioni dei suoi dipendenti, apprendendo che erano stati entrambi portati in Ospedale.

Nel recarsi al nosocomio insieme al Capo della Squadra Mobile, Marco Dalpiaz, e al responsabile della sua Segreteria, il Vice Sovrintendente Ugo Bonelli, Bontempi decise di attraversare un parco cittadino, che gli era stato indicato dai suoi collaboratori come luogo di ritrovo di cittadini stranieri.

Ed è proprio qui, grazie anche all'accurata descrizione dello straniero diramata dalla Sala Operativa, che il Questore individuò lo straniero in mezzo al parco, particolarmente affollato vista l'ora, erano circa le 11:30 del mattino, mentre stava parlando concitatamente al cellulare.

Ad intrattenerlo al telefono era, infatti, il Vicario della Questura che, nel frattempo, aveva ottenuto il numero del cellulare del rumeno dalla sua compagna e stava cercando di convincerlo a costituirsi.

Senza le minima esitazione Bontempi, seguito dai suoi collaboratori, si avvicinò allo straniero, tenendo la propria arma ben nascosta in modo da non creare allarme tra la gente che affollava il parco, con presenza anche di numerosi bambini. Accortosi della manovra, l'uomo passò il telefonino dalla mano destra alla sinistra e infilò con uno scatto repentino la mano libera sotto il giubbotto, accennando ad estrarre l'arma.

Il Questore, ormai arrivato a distanza ravvicinata, impugnò la propria arma e gliela puntò contro intimandogli di arrendersi. A quel punto, resosi conto della situazione e di non avere alcuna via d'uscita, il rumeno si "arrese". Il segretario del Questore, che lo aveva aggirato sul fianco, gli balzò addosso immobilizzandolo ed impossessandosi della sua pistola carica e con il "cane armato", cioè pronta a fare fuoco, coadiuvato poi dal Capo della Squadra Mobile.

Per quella vicenda, che ebbe larga eco sulla stampa e suscitò molta ammirazione e gratitudine nell'opinione pubblica aretina, il Capo della Squadra Mobile, il Segretario del Questore e gli altri Poliziotti coinvolti hanno ricevuto, successivamente, varie ricompense per merito, proposte dal loro stesso Questore. Ora, anche per il funzionario Dalpiaz e il Sovrintendente Bonelli è arrivato il riconoscimento della Fondazione Carnegie, per gli atti di eroismo, consegnato oggi al Questore Bontempi.

Siena, 10 dicembre 2009.


10/12/2009

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