I poliziotti hanno incontrato gli alunni della Scuola media Lorenzetti di Rosia
Ripartono dalla Scuola secondaria di I grado " A. Lorenzetti" di Rosia gli appuntamenti della Polizia di Stato senese con le scolaresche, per affrontare i temi di maggiore attualità.
Oggi come oggi, infatti, tematiche come quelle relative all'uso consapevole della Rete, interessano non solo i giovani ma anche e soprattutto genitori e insegnanti, preoccupati per il tanto tempo che i ragazzi passano sul web.
All'incontro, tenutosi lo scorso sabato presso il Circolo ARCI di Rosia, si è parlato principalmente di social network, cyber bullismo e adescamento on line, con il dirigente della Squadra Mobile della Questura e due poliziotte, esperte in materia, della Sezione di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Siena.
L'evento, è stato organizzato in seguito ad una specifica richiesta della professoressa Adriana D'Anna, di quell'Istituto scolastico, al Questore Maurizio Piccolotti, che l' ha subito accolta, e successivamente ha visto la collaborazione anche dell'amministrazione comunale, che oltre a mettere a disposizione i locali, ha voluto partecipare con la massima autorità, il Sindaco di Sovicille Giuseppe Gugliotti.
Questa volta ad ascoltare i consigli e i suggerimenti della Polizia di Stato c'erano gli alunni delle classi terze circa 80, i loro insegnanti e una trentina di genitori che hanno accettato l'invito della scuola ad assistere a quella che si è rivelata un' occasione importante per approfondire le tematiche.
La Polizia di Stato, con la sua specialità, è quindi impegnata anche quest'anno nell'attività di formazione e sensibilizzazione sull'uso consapevole e corretto della Rete da parte dei giovani che sempre di più e sempre prima, utilizzano internet per studiare, socializzare e trascorrere il tempo libero.
Gli incontri di questo tipo, specie se organizzati in collaborazione con le scuole, sono una preziosa occasione per gli esperti della Polizia Postale e delle Comunicazioni, per delineare i rischi, che i ragazzi spesso corrono, ad esempio chattando con amici virtuali, o le conseguenze, che derivano dalla pubblicazione dei video realizzati durante episodi di cyber bullismo, nonché per fornire linee guida agli adulti che vogliano accompagnare i figli nella navigazione consapevole.
Siena, 21 dicembre 2015