La polizia è intervenuta a seguito di una lite per un bimbo conteso
Deteneva a casa propria sei fucili da caccia del cognato senza averne l'autorizzazione.
Per questo due senesi di 58 e 67 anni sono stati denunciati dalla Polizia.
Tutto nasce da una lite tra le mura domestiche per un bambino conteso.
Gli agenti delle Volanti della Questura di Siena sono intervenuti, a seguito di una segnalazione giunta al 113, presso l'abitazione del nonno 67enne.
Dai primi accertamenti è emerso che l'ex compagno della figlia di lui, padre di un bimbo di pochi mesi si era presentato a casa dei nonni, mentre la donna era a lavoro, con l'intenzione di prendere il piccolo e portarlo con sé, a trascorre la notte.
A quel punto ne era nata una discussione accesa, a seguito della quale il nonno, per impedirgli di prelevare il nipote, aveva imbracciato un fucile, anche se, come successivamente verificato dai poliziotti, scarico e con il dispositivo "salvacane" inserito, tale da rendere l'arma tecnicamente inutilizzabile, se non rimosso.
A seguito delle dichiarazioni discordanti sulla dinamica della vicenda, rese dai contendenti e dalla nonna che aveva assistito ai fatti, gli agenti hanno voluto approfondire il controllo, soprattutto sulle armi, anche se, a dire dello stesso padre, il nonno del piccolo non aveva mai assunto toni minacciosi nei suoi confronti, pur avendo prelevato il fucile dall'apposito armadio ove veniva custodito.
Dal controllo approfondito è risultato che il 67enne, era in possesso di sei fucili da caccia, regolarmente detenuti e custoditi, ma che ulteriori sei, trovati in suo possesso, erano di proprietà del cognato residente in un altro Comune della provincia.
A seguito dei riscontri che hanno portato alla verifica della regolarità della detenzione da parte del parente 58enne, i due sono stati entrambi denunciati. Il primo per detenzione illegale di armi e il secondo per l'omessa custodia delle stesse.
I sei fucili di proprietà del nonno 67enne sono stati ritirati in via cautelare dalla Polizia, insieme a 51 cartucce di vario tipo e ai relativi documenti che ne attestano la titolarità della detenzione, mentre gli altri sei sono stati sequestrati.
Siena, 25 novembre 2015