Gli ultras invasero il campo di calcio provocando una rissa alla fine della partita Colligiana - Poggibonsi
Dopo un'attenta valutazione da parte della Polizia di Stato, sul comportamento tenuto in occasione del derby, valevole per la serie D, disputatosi lo scorso 10 maggio tra Colligiana - Poggibonsi, sono stati sottoposti a Daspo 13 dei 33 tifosi denunciati per aver invaso il campo di gioco e provocato una rissa al termine della partita.
Nel giugno scorso, dopo soltanto un mese di serrate indagini svolte dagli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Poggibonsi, in stretta sinergia con i colleghi della Polizia Scientifica della Questura di Siena, che estrapolarono le immagini dal sistema di videosorveglianza dello Stadio, e coordinate dal Vice Questore Aggiunto Gianluigi Manganelli, scattarono le denunce nei confronti di quegli ultras che al termine della gara, tenutasi allo stadio Comunale G. Manni di Colle Val D'Elsa, in provincia di Siena, erano stati individuati come responsabili di reati di vario tipo.
In particolare, un gruppo di supporters poggibonsesi, dopo aver superato la recinzione che delimitava la tribuna scoperta dedicata ai tifosi ospiti, invasero il terreno di gioco, con il probabile intento di festeggiare i propri giocatori.
La loro condotta, che già di per sé costituisce un reato punito in base alla legge sulle manifestazioni sportive per le ripercussioni che può avere per l'ordine e la sicurezza pubblica, fece infatti immediatamente scatenare la reazione degli avversari, che, vedendo gli altri, non vollero essere da meno e scesero in campo dalla tribuna coperta.
Da lì ne nacque una violenta rissa, durata alcuni minuti, che vide coinvolte circa 17 persone, alcune delle quali mostrarono anche il posteriore in segno di scherno verso gli spalti.
Durante la rissa alcuni tifosi impugnarono, peraltro, le cinture dei propri pantaloni servendosene per colpire gli avversari, prendendoli anche a calci e pugni, fino all'intervento delle Forze dell'ordine a seguito del quale venne riportata la calma.
Tutti e trentatré vennero, quindi, denunciati per l'invasione di campo, mentre 17 di loro furono indagati anche per la rissa nella quale rimasero coinvolti.
Immediatamente vennero avviate, su disposizione del Questore, le procedure per l'emissione del Daspo da parte della Polizia Anticrimine.
Nel corso degli accertamenti successivi alle denunce sono state, quindi, esaminate le diverse posizioni dei tifosi, alcuni dei quali hanno presentato anche le proprie controdeduzioni, con la conseguente emissione di 13 provvedimenti di Divieto di Accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni Sportive, di diversa gravità, proporzionati al comportamento tenuto, e 18 archiviazioni, 16 per i poggibonsesi e 2 per i colligiani.
Nove Daspo sono stati quindi emessi nei confronti dei sostenitori del Poggibonsi, il più grave dei quali della durata di 5 anni a carico di un quarantenne, peraltro già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di PS, che partecipò alla rissa armato di cintura.
Altri cinque Daspo della durata di 3 anni, uno per 2 anni e due per 1 anno sono scattati nei confronti degli altri sostenitori del Poggibonsi.
Quattro i provvedimenti emessi per i tifosi della Colligiana, uno della durata di 3 anni, uno per 2 anni e due per 1 anno, anche in questi casi adottati in relazione al comportamento tenuto in quell'occasione ma anche valutando la pericolosità dei soggetti.
Il Questore di Siena Maurizio Piccolotti, ha voluto tra l'altro ricevere a colloquio alcuni ultras della squadra giallorossa, qualche giorno fa, alla presenza dei poliziotti della Squadra Tifoserie della Digos.
In occasione dell'incontro Piccolotti ha ribadito con fermezza la censura da parte della Polizia di Stato nei confronti di quelle condotte contrarie alle previsioni normative, invitando al contempo i tifosi a tenere in futuro comportamenti rispettosi della legalità.
All'esito delle procedure finalizzate alla eventuale emissione dei Daspo, 18 posizioni su 33 proposte, ritenute meno rilevanti, sono state archiviate, mentre un paio sono ancora in corso di valutazione, non escludendo, qualora ricorrano elementi favorevoli, il riesame di singole condotte a richiesta degli interessati.
Siena, 15 ottobre 2015