Il dibattito organizzato dalla Pubblica Assistenza
Anziani e sicurezza, prevenzione e consigli. Cosa fare? Chi chiamare e come comportarsi se ci si trova in situazioni di pericolo?
Questo il tema dell'incontro che si è tenuto ieri pomeriggio con la Polizia di Stato presso la sede della Pubblica Assistenza di Siena.
Un'occasione per parlare, insieme, dei potenziali pericoli determinati da situazioni particolari in cui si possono trovare le persone anziane, soprattutto se vivono sole.
All'incontro, organizzato dalla Pubblica Assistenza senese nell'ambito del progetto "Utile e dilettevole", che propone ogni mese momenti di riflessione, confronto e divertimento, hanno partecipato il Vice Questore Aggiunto Alessia Baiocchi, dirigente dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Siena, accompagnata da due Poliziotti di Quartiere, il consigliere dell'associazione Grazia Ragazzoni con altri volontari, e circa una trentina di associati, dai 70 ai 90 anni circa.
Lo scambio reciproco di informazioni e la collaborazione tra la Polizia e i cittadini, come elemento fondamentale, non solo per le prevenzione dei reati ma anche per rintracciarne gli autori, sono gli argomenti trattati in apertura dell'incontro, durante il quale sono state più volte invitate le persone anziane a rivolgersi, senza vergogna né timori, alle forze dell'ordine, in tutti quei casi che possano sembrare sospetti, anche se non si è stati vittima di un reato.
Le segnalazioni dei cittadini, corredate di maggiori dettagli possibili, sono infatti un prezioso aiuto per chi come la Polizia di Stato, è chiamato a garantire la sicurezza.
Nel corso del meeting, dopo aver ripercorso i casi più frequenti di "truffa", commessi nella nostra provincia ed in altre realtà italiane, dando qualche suggerimento e consiglio su come comportarsi e cosa fare in queste situazioni, i poliziotti hanno mostrato ai presenti due filmati che rappresentano due ipotesi "di scuola" in materia.
La cosiddetta "truffa dello specchietto", con la quale viene finto un danneggiamento di un'autovettura, con conseguente richiesta di denaro per coprire le spese di riparazione, e la richiesta di soldi per saldare un presunto debito contratto da un parente (di solito il figlio), con simulazione anche della telefonata al falso familiare che in realtà è un complice.
Al termine, si è tenuto un breve dibattito durante il quale gli anziani hanno rivolto alcune domande alla Polizia.
Siena, 16 aprile 2015