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Topi d’appartamento scappano per sottrarsi a controllo. Presi

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Quattro albanesi acciuffati dagli uomini della Squadra Mobile

Erano più o meno le 18.00 ed era già buio, quando la Polizia ha notato delle persone sospette aggirarsi nella zona di Vico Alto, a nord di Siena, una delle più colpite dal fenomeno dei furti in abitazione.

Una pattuglia della Squadra Mobile, parte delle forze messe in campo dal Questore Giancarlo Benedetti per contrastare i reati predatori e, in particolare, i furti in città e in provincia, stava perlustrando il quartiere quando ha notato, in via delle Regioni, due giovani vestiti di scuro che camminavano per strada con passo svelto.

I due, sulla base dell'esperienza e dell'intuito dei poliziotti avevano l'aspetto tipico dei topi d'appartamento.

Nel momento in cui gli sguardi dei giovani si sono incrociati con quelli degli agenti in borghese, questi hanno capito chi si trovavano di fronte e, per sottrarsi al controllo, sono scappati.

Ma la fuga dei due malviventi non è durata a lungo. A seguito di un rocambolesco inseguimento uno dei due fuggitivi, Armand Cakoni, albanese di 24 anni, è stato fermato dai poliziotti, mentre l'altro è riuscito a far perdere le proprie tracce.

Gli uomini della Squadra Mobile non si sono però arresi, anche perché sapevano dove andare a cercare, sulla base delle indagini che da tempo stanno effettuando.

Avendo, infatti, individuato un'abitazione a Monteriggioni, in via Papa Giovanni XXIII, sospettata di essere usata come base logistica da una banda di ladri albanesi, in nottata vi hanno fatto irruzione alla ricerca del fuggitivo.

Effettivamente il giovane sottrattosi qualche ora prima al controllo, poi identificato per Anton Marku, anche questo albanese, 23 enne, è stato sorpreso in quella casa in compagnia altri due connazionali, A. L. di 20 anni e K. P. di 22 anni.

In seguito al blitz effettuato dagli investigatori è emerso che, poco prima, i ladri avevano tentato di disfarsi, lanciandoli da una finestra, di due sacchetti pieni di oggetti compromettenti.

Recuperati in giardino, hanno infatti rivelato il loro contenuto costituito da arnesi da scasso e utensili tipicamente utilizzati per compiere furti in abitazione.

Non solo, all'interno delle buste c'erano anche tre telefoni cellulari, dei quali è stata poi accertata la provenienza delittuosa, dato che due sono risultati rubati in occasione di furto consumato in un'abitazione di via delle Regioni, il 17 dicembre dello scorso anno, mentre l'altro è risultato provento di un furto perpetrato in una casa di Monteriggioni, in via della Costituzione, il 27 gennaio di quest'anno.

In casa sono stati poi trovati, e sequestrati, oltre ad altri utensili utilizzabili per compiere reati anche diversi oggetti e beni, anch'essi evidente frutto di furti in abitazione, tra i quali preziosi, macchine fotografiche, personal computer portatili, un orologio da polso per uomo, una consolle da gioco play station 3, un televisore a schermo piatto e vario altro materiale, sul quale sono in corso accertamenti per stabilirne la natura e la provenienza.

Ad esito dell'operazione, Armand Cakoni ed Anton Marku, che fuggendo avevano tentato di sottrarsi al controllo, sono stati, pertanto, sottoposti a "fermo di P.G." dagli uomini della Squadra Mobile di Siena, perché gravemente indiziati, in concorso tra loro, del delitto di ricettazione e sono stati, conseguentemente, accompagnati al carcere di "Santo Spirito" di Siena, a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di turno presso il Tribunale di Siena, Aldo Natalini.

Gli altri due giovani albanesi sono stati invece denunciati in stato di libertà perché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dello stesso reato.

I quattro stranieri fermati e denunciati sono risultati senza fissa dimora in Italia, domiciliati temporaneamente nell'abitazione in cui sono stati sorpresi, messa a disposizione da un loro connazionale,pregiudicato, che vive già da tempo nel nostro paese.

Tre di loro hanno, tra l'altro, dimostrato di non comprendere e di non sapere parlare l'Italiano e tutti sono stati trovati in possesso di passaporto dal quale si rilevano numerosi ingressi in Italia, da varie frontiere, con conseguenti rimpatri in un breve volgere di tempo.

Siena, venerdì 1 febbraio 2013


01/02/2013

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