Attenti ai truffatori. I consigli della Questura
Alcuni episodi di raggiri e furti in abitazione soprattutto in danno degli anziani si sono verificati negli ultimi giorni. In particolare, ieri, due donne dell'età di circa 35 e 45 anni, con carnagione e capelli scuri, presumibilmente italiane, sono riuscite con una scusa banale a farsi aprire la porta di casa da una signora di 85 anni, residente in via Mentana, e, dopo averla intrattenuta a parlare, le hanno sottratto alcuni gioielli trovati nelle camere e circa 50 euro.
I furti e le truffe, come noto sono ancor più frequenti durante l'estate. Per questo la Questura di Siena vuole ribadire ancora una volta, con alcuni esempi, le ipotesi di truffe e raggiri commesse più spesso dai criminali e, allo stesso tempo, dare consigli e suggerimenti su come evitare situazioni architettate da queste persone che si approfittano delle debolezze altrui.
In generale, può accadere che venga rappresentata una falsa beneficenza o che le persone si facciano passare per falsi funzionari dell'INPS, dell'ENEL o di altri enti erogatori di servizi, o falsi rappresentanti delle Forze dell'Ordine, ecc.
Il truffatore, che può presentarsi sia da solo che in coppia e può essere sia uomo che donna, può indossare una tuta da lavoro o anche un uniforme, mostrando addirittura un tesserino di riconoscimento falso o contraffatto.
Un altro scenario tipico in cui può aver luogo una truffa è quello che si verifica quando si ricontrollano i soldi all'uscita di un istituto di credito, di una banca o di un ufficio postale: in tali casi e quando si fanno operazioni di prelievo o versamento, il consiglio è di farsi possibilmente accompagnare da persone di fiducia e, nel tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall'ufficio postale, di non fermarsi a parlare con gli sconosciuti e non farsi distrarre.
Sotto il profilo psicologico, il truffatore non è una persona violenta; la maggior parte delle volte è ben vestito, abile nel parlare, può fingere di essere stato mandato da un parente, un figlio o un conoscente della vittima designata.
Può tentare di farsi consegnare denaro od oggetti preziosi (anelli, bracciali, collane) con varie scuse.
In tutti questi casi la prima raccomandazione è quella di non aprire la porta di casa agli sconosciuti e non dichiarare mai di avere disponibilità economiche nell'abitazione.
La Polizia si raccomanda, in particolare, di non esitare mai a chiamare il "113" o il 112 per qualunque problema o per rimuovere ogni dubbio sulle persone che dovessero presentarsi come benefattori, esortando le vittime a non vergognarsi nel denunciare di essere state raggirate.
L'appello della Questura, rivolto agli anziani ma anche ai vicini di casa e agli impiegati di banca o degli uffici postali, è quindi quello di chiamare il "113" anche per segnalare ogni circostanza anomala o sospetta che potrebbe rivelarsi utile agli agenti.
Siena, 24 agosto 2012