La Questura di Siena raccomanda...
Alcuni episodi di raggiri e truffe in danno degli anziani si sono verificati negli ultimi giorni e, è noto, sono ancor più frequenti durante l'estate.
La Questura di Siena vuole ribadire ancora una volta, con alcuni esempi, le ipotesi di truffe e raggiri commesse più spesso dai criminali e, allo stesso tempo, dare consigli e suggerimenti su come evitare situazioni architettate da queste persone che si approfittano delle debolezze altrui.
In generale, può accadere che venga rappresentata una falsa beneficenza o che le persone si facciano passare per falsi funzionari dell'INPS, dell'ENEL o di altri enti erogatori di servizi, o falsi rappresentanti delle Forze dell'Ordine, ecc.
Il truffatore può presentarsi sia da solo che in coppia e può essere anche una donna. Può presentarsi in tuta da lavoro o in uniforme, mostrando addirittura un tesserino di riconoscimento falso o contraffatto.
Un altro scenario tipico in cui può aver luogo una truffa può verificarsi quando si ricontrollano i soldi all'uscita di un istituto di credito (banche, poste, ecc): in tali casi e quando si fanno operazioni di prelievo o versamento, il consiglio è di farsi possibilmente accompagnare da persone di fiducia e, nel tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall'ufficio postale, di non fermarsi a parlare con gli sconosciuti e non farsi distrarre.
Sotto il profilo psicologico, il truffatore non è una persona violenta; la maggior parte delle volte è ben vestito, abile nel parlare, può fingere di essere stato mandato da un parente, un figlio o un conoscente della vittima designata.
Può tentare di farsi consegnare denaro od oggetti preziosi (anelli, bracciali, collane) con varie scuse.
In tutti questi casi la prima raccomandazione è quella di non aprire la porta di casa agli sconosciuti e non dichiarare mai di avere disponibilità economiche nell'abitazione.
La Polizia si raccomanda, in particolare, di non esitare mai a chiamare il "113" per qualunque problema o per rimuovere ogni dubbio sulle persone che dovessero presentarsi come benefattori, esortando le vittime a non vergognarsi nel denunciare di essere state raggirate.
L'appello della Questura, rivolto agli anziani ma anche ai vicini di casa e agli impiegati di banca o degli uffici postali, è quindi quello di chiamare il "113" anche per segnalare ogni circostanza anomala o sospetta che potrebbe rivelarsi utile agli agenti.
Siena, 06 agosto 2011