La notte del furto l’istituto venne anche danneggiato
Prima o poi l’impegno e la determinazione nello svolgimento delle indagini portano risultati concreti nelle attività di contrasto al crimine e la macchina della giustizia funziona.
La risposta della Polizia di Stato è arrivata ieri sera, 10 marzo, a distanza di 3 anni dai fatti, con l’arresto di M. L, albanese di 25 anni, autore del furto con diversi danneggiamenti alla scuola secondaria di primo grado “Galileo Galilei” di Chiusi.
La mattina dell’8 febbraio 2014 i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Chiusi, intervennero alla scuola, dopo che un’insegnate aveva chiamato la Polizia per segnalare quanto accaduto nella notte.
Gli agenti constatarono che i ladri erano riusciti ad entrare nell’istituto forzando una finestra che dà accesso alla sala musica.
Sul posto si era recato anche, il Vice Questore Aggiunto Valter Allegria, dirigente del Commissariato, insieme alla Polizia Scientifica, che effettuò un accurato sopralluogo passando al vaglio ogni particolare utile per le indagini.
Dai primi accertamenti svolti emerse che erano stati rubati circa una decina di computer e una vecchia telecamera, oltre ad alcune merendine asportate dalle macchinette distributrici ubicate nella zona benessere, consumate all’interno.
All’esterno dello stabile vennero, inoltre, trovati, abbandonati, un giubbotto e una borsa contenenti altre macchine fotografiche di proprietà della scuola.
Oltre che nell’immediatezza, la Polizia di Stato del Commissariato ha proseguito in maniera capillare le indagini avviate, coordinate dal Pubblico ministero Antonio Nastasi della Procura di Siena, che, soprattutto grazie al lavoro certosino svolto dalla Polizia Scientifica, del Commissariato prima e del Gabinetto Regionale di Firenze dopo, hanno consentito di individuare in poco tempo l’autore.
Sul posto, infatti, vennero repertate numerose tracce su vario materiale, con l’effettuazione di rilievi che hanno consentito poi di evidenziare più frammenti di impronte papillari e palmari, sia dalle finestre forzate che dalle porte delle diverse aule.
Attribuito così un volto ed un nome al malvivente il Magistrato chiese ed ottenne dal GIP del Tribunale di Siena la misura della custodia cautelare in carcere.
Dagli accertamenti era emerso tra l’altro che il ladro era un cittadino albanese privo del permesso di soggiorno.
Da allora, le ricerche sono proseguite incessanti su tutto il territorio nazionale e il mandato di carcerazione era stato inserito nella banca dati dagli uomini del Commissariato di Chiusi.
Ieri sera, quando lo straniero ha cercato di fuggire dall’Italia attraverso la frontiera marittima di Bari, dove avrebbe voluto imbarcarsi su una motonave diretta a Durazzo, è stato fermato dai poliziotti del posto che lo hanno controllato e, dopo essersi messi in contatto con i colleghi del Commissariato della cittadina etrusca, lo hanno arrestato.
Il 25enne si trova ora al carcere di Bari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Avuta notizia dell’arresto, questa mattina, il Sindaco di Chiusi Yuri Bettollini ha voluto ringraziare la Polizia di stato con queste parole:
“Come Amministrazione Comunale di Chiusi non possiamo che ringraziare tutto il corpo di Polizia e gli agenti che hanno proseguito le indagini e permesso di assicurare alla giustizia il malvivente che aveva effettuato un crimine che aveva turbato gli animi in tutta la città. Rubare all'interno di una scuola rappresenta, infatti, un atto estremamente grave perché in ballo c'è il futuro dei nostri ragazzi che nessuno deve provare a mettere in discussione in nessun modo. Per questo ringraziamo nuovamente il Vice Questore Valter Allegria e tutta la Polizia di Stato perché in ogni caso e in ogni situazione possiamo contare su un servizio che oltre a professionalità, costanza e serietà è anche e soprattutto passione e amore per tutto il territorio”.
Ai suoi ringraziamenti si è unito il Questore di Siena Maurizio Piccolotti, che con orgoglio e stima ha rivolto un “plauso al dirigente del Commissariato Valter Allegria e alla sua squadra, per aver dimostrato, con perseveranza e determinazione, che un sistema giustizia che funziona porta prima o poi a risultati concreti nella lotta alla criminalità”.
Siena 11 marzo 2017