La Polizia di Stato indaga su un’altra truffa commessa ieri nei confronti di un’anziana
La Polizia di Stato indaga su un’altra truffa commessa ieri nei confronti di un’anziana.
Dagli accertamenti svolti dalla Squadra Mobile della Questura di Siena, a seguito dell’intervento delle Volanti, è emerso che ieri mattina, alle ore 11 circa, una donna di 73 anni è stata contattata al telefono fisso dell’abitazione, da un uomo che, dopo averle riferito il proprio falso nome, l’ha informata del fatto che il figlio aveva avuto un incidente stradale e che, nonostante non fosse rimasto ferito, si trovava all’interno di una caserma per problemi con l’assicurazione della propria auto, risolvibili mediante la consegna di denaro, per circa 2.500 euro.
L’anziana, spaventata per la situazione, ha risposto all’interlocutore di non avere denaro in casa, ma lo stesso le ha ribattuto che sarebbero andati bene anche dei gioielli, fornendole poi un numero di telefono fisso al quale avrebbe risposto un presunto maresciallo dei carabinieri che le avrebbe dato conferma dell’accaduto.
Ormai in stato di agitazione, la signora ha composto il numero dove un altro complice spacciandosi per il maresciallo, le ha dato conferma di tutto, dopodiché la donna è stata ricontatta dal precedente interlocutore che l’ha avvisata dell’imminente arrivo al suo domicilio di un incaricato per il ritiro dei gioielli, cosa realmente avvenuta dopo pochissimi minuti.
Gli investigatori stanno, quindi, svolgendo gli accertamenti su questo e sugli altri casi accaduti, tutti con modalità analoghe, dai quali peraltro emerge la particolare abilità di malviventi nell’utilizzare come stratagemma quello di andare a colpire il cuore e gli affetti delle vittime, in modo da spaventarle e mandarle in confusione, per poi mettere a segno il raggiro.
La Polizia avvisa, non sono le persone anziane ma anche chi sta loro vicino, che in realtà la tecnica di fornire un numero di telefono fisso al quale richiamare, usata dai truffatori è falsa.
In realtà, anche se le vittime chiamano il 112 o il 113 dal telefono di casa, da dove hanno ricevuto la prima chiamata dai malviventi, questi, non abbassando la cornetta, non interrompono la linea, per cui sono sempre loro a rispondere e nessun presunto maresciallo dei carabinieri.
L’appello che la Polizia vuole rivolgere è quindi quello di fare attenzione: nessun appartenente alle forze di polizia vi contatterà mai a casa per il rilascio di persone, per il dissequestro di veicoli o per qualsiasi altra pratica!
Siena, 18 giugno 2016