Nella mattinata odierna si è conclusa un'operazione congiunta da parte dei poliziotti della Questura di Savona e dei militari dell'Arma dei Carabinieri di Savona, con la collaborazione dei poliziotti della Questura di Genova, finalizzata all'esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP presso il Tribunale di Savona, Dott. Meloni, nei confronti di tre giovani di etnia rom, ritenuti responsabili della sparatoria avvenuta la notte di Ferragosto dell'anno scorso all'interno del Piazzale San Lorenzo a Vado Ligure (SV).
Ieri pomeriggio, a Genova, è stato rintracciato e tratto in arresto un ventenne, il primo dei destinatari dei provvedimenti.
Nella mattinata odierna, è stato notificato in carcere a Torino ad un diciottenne il secondo provvedimento, mentre sono in corso indagini finalizzate al rintraccio e all'arresto del destinatario della terza misura.
Le indagini coordinate dal Sostituto Procuratore Dott. Carusi, hanno permesso di acquisire elementi probatori nei confronti dei predetti consentendo di individuare l'autore materiale degli spari e gli altri due complici, che lo hanno affiancato nel corso dell'azione criminosa.
Il fatto risale al pomeriggio del 14 agosto 2015, quando gli indagati, giunti a bordo di un'autovettura nel piazzale San Lorenzo a Vado L., avevano avuto un diverbio con un soggetto accampato nello stesso piazzale. Nella notte ritornavano sul posto, con lo stesso veicolo, pronunciando nuovamente frasi minacciose ed esplodendo alcuni colpi di arma da fuoco che, come accertato dalle indagini tecniche, sono risultati partiti da un'unica pisola semiautomatica.
Uno dei colpi esplosi colpiva il parabrezza di un tir in sosta nel parcheggio che, fortunatamente, non attingeva un autotrasportatore che dormiva nella cuccetta della cabina del mezzo.
Data la gravità del fatto, la Polizia e i Carabinieri di Savona hanno avviato immediatamente una serrata attività investigativa congiunta che ha consentito, in breve tempo, di arrivare all'identificazione dei responsabili e di fornire all'Autorità Giudiziaria tutti gli elementi probatori necessari al GIP presso il Tribunale per l'adozione della misura della custodia cautelare in carcere.
Le indagini hanno potuto appurare che l'episodio sarebbe da ricondurre a pregressi contrasti tra famiglie di etnia rom stanziali nella zona di Torino e componenti di famiglie rivali dimoranti nel capoluogo ligure e nella zona di Asti. Già nei giorni precedenti, infatti, alcuni componenti dei due gruppi avrebbero avuto alcuni screzi verbali.