In data odierna la Polizia di Stato ha dato esecuzione a sei misure cautelari, disposte dal GIP del Tribunale di Savona e sta svolgendo numerose perquisizioni a carico di numerosi indagati.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Savona, e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Savona, ha permesso di evidenziare gravissimi indizi a carico di tre pubblici ufficiali, sospettati di una serie di comportamenti illeciti, posti in essere abusando delle proprie funzioni pubbliche, allo scopo di assicurarsi un illecito profitto, con azioni che integrano gli estremi dei reati di corruzione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata ai danni dello Stato, rivelazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falso.
Sono stati sottoposti della misura cautelare della custodia in carcere un poliziotto che svolge servizio a Savona, presso un ufficio che ha compiti logistici, ed un cittadino marocchino, di 50 anni, regolare sul territorio nazionale, residente a Savona.
Sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari due funzionari del Ministero dell’Interno - in servizio a Savona.
Alla stessa misura cautelare degli arresti domiciliari sono stati sottoposti una cittadina italiana di 49 anni, per sfruttamento della prostituzione e falso, ed un cittadino albanese, di 31 anni, regolare sul territorio nazionale, ritenuto responsabile del reato di corruzione, domiciliati a Savona.
L’attività d’indagine ha preso avvio alla fine nel dicembre 2015, nell’ambito di diverso procedimento penale, e che riguardava personaggi malavitosi, che ha dato occasione alla Squadra Mobile di documentare contatti sospetti tra alcuni indagati ed il poliziotto tratto in arresto quest’oggi. L’approfondimento della investigazioni, con l’avvio di indagini richieste e disposte dalla Procura della Repubblica di Savona, ha messo in evidenza gli stretti contatti tra detto poliziotto e due funzionari del Ministero dell’Interno in servizio a Savona, in ragione di richieste e favori, per pratiche di rilascio di permessi di soggiorno, di autorizzazioni di polizia, per la riduzione di giorni di sospensione patenti, cambio di cognomi, richieste per le quali i pubblici ufficiali si sono adoperati sistematicamente, abusando delle loro funzioni al fine di ottenerne un ingiusto profitto che è consistito non solo in somme di denaro, singolarmente modeste, ma anche in altra utilità, come ad esempio, capi di vestiario e di schede telefoniche, cene, assunzioni di persone amiche, visite mediche, esami diagnostici, spese gratis presso esercizi commerciali.
La quantità di pratiche per il buon esito delle quali si sono prodigati gli indagati e i rapporti illeciti intrattenuti dagli stessi con commercianti, liberi professionisti, lavoratori, hanno delineato un quadro sistematico di abuso della carica pubblica, al fine di trarne un profitto personale o un vicendevole scambio di favori.
Il poliziotto è inoltre indagato, in concorso, per il reato di favoreggiamento della prostituzione di due donne, che esercitavano a Savona in un appartamento di proprietà della cittadina italiana destinataria del provvedimento, in quanto provvedeva a gestire le proprietà immobiliari di questa, raccogliendo gli affitti e fornendole informazioni riservate sulle persone interessate a prendere in affitto detti immobili.