La violenza poco lontano da una discoteca
Il principale impegno messo in campo dal Questore a Savona da inizio anno è quello legato alla prevenzione, una prevenzione quanto mai attiva, con una particolare attenzione al delicato ambito del contrasto alla violenza contro le donne, tema quanto mai attuale e alla sicurezza dei luoghi di aggregazione giovanile.
A conferma di questa costante attività, i poliziotti della Squadra Mobile congiuntamente a quelli del Commissariato di Alassio hanno dato esecuzione a due ordini di custodia cautelare in carcere emessi dal GIP presso il Tribunale di Savona, nei confronti di due cittadini italiani, entrambi dipendenti di una discoteca del ponente ligure.
L’accusa è quella di concorso nel reato di violenza sessuale aggravata, ai danni di una giovane donna, fatto avvenuto il 31 luglio scorso, nelle immediate vicinanze di una discoteca. Il locale è stato oggetto, nell’agosto scorso, di un provvedimento emesso dal Questore di Savona ai sensi dell’art. 100 TULPS.
I provvedimenti restrittivi sono frutto di un’articolata indagine diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona e svolta dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di Alassio, scattata nell’immediatezza del fatto e realizzata con una serie di accurati sopralluoghi e servizi mirati, necessari a riscontrare orari e luoghi del reato nonché ad attribuire a due presunti autori le rispettive responsabilità.
L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP ricostruisce i fatti come segue: i due arrestati avrebbero individuato la vittima, già all’interno del locale, in una giovane in palese stato di alterazione. L’avrebbero allontanata dalla pista da ballo facendola uscire da un’uscita secondaria per poi intrattenerla all’esterno, somministrandole altro alcool, poi l’avrebbero condotta con una scusa in un luogo appartato abusando sessualmente di lei, fingendo poi di averla trovata per caso e riconducendola verso la discoteca.
Gli arrestati, dopo gli atti di rito, sono stati condotti al carcere di Pontedecimo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e in attesa dell’interrogatorio di garanzia davanti al Giudice che ha emesso la misura cautelare.
Si evidenzia che i provvedimenti adottati in questa fase non implicano la responsabilità dell'indagato sino al definitivo accertamento di colpevolezza che potrà avvenire solo con sentenza irrevocabile.