continuano le indagine dell'operazione KARVAY
A seguito dell'Operazione KARVAY, che nell'aprile scorso ha portato all'esecuzione di diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere, la Digos di Sassari ha effettuato mirati approfondimenti info-investigativi nei confronti di soggetti che, a vario titolo, hanno intrattenuto contatti interpersonali con i principali indagati o che gravitano nel circuito religioso capeggiato dall'Imam di Bergamo, arrestato nell'ambito della medesima operazione.
Nel prosieguo delle indagini, è emersa la figura di un pakistano, di 32 anni, che sul suo profilo facebook aveva condiviso un riquadro con le frasi " il modo più semplice per sconfiggere Israele- dovete essere tutti uniti in preghiera e dopo dovete fare il jihad ".
Su proposta del Questore di Sassari, il Ministro dell'Interno, ha decretato l'espulsione dal territorio italiano, ex art. 3 L. 155/2005 "Nuove norme in materia di espulsioni degli stranieri per motivi di prevenzione del terrorismo", dello straniero, eseguito dalla Questura di Macerata in quanto lo stesso è residente nelle Marche.
Tale provvedimento fa seguito ad un altro disposto dal Ministro dell'Interno, nei confronti di un altro cittadino pakistano G.F., sempre a seguito dell'indagine svolta dalla Digos di Sassari. Quest'ultimo, aveva postato dapprima, su facebook, un appello a pregare in favore dei mujaheddin impegnati nei diversi fronti della "guerra santa" e in un secondo momento, una fotografia raffigurante un fucile kalashnikov sovrastato da una scritta in arabo nonché un documento audio-video di un predicatore.
Quest'ultima espulsione era stata eseguita nel gennaio di quest'anno con altri nove decreti del Ministro dell'Interno, emessi subito dopo i tragici fatti che seguirono l'assalto alla redazione della rivista "Charlie Hebdo" avvenuto, nello stesso mese, a Parigi.
L'indagine che ancora prosegue, potrebbe portare ulteriori sviluppi.