La polizia ha identificato l'autore delle letterie minatorie
Nella mattinata odierna, agenti della Squadra Mobile di Sassari hanno eseguito la misura cautelare coercitiva del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, emessa nei confronti di un uomo di La Maddalena, per violenza e minacce a un pubblico ufficiale, aggravate dalla circostanza dell'aver compiuto il fatto con scritti anonimi.
Il responsabile è stato individuato dalla Polizia, quale autore di numerose lettere anonime, dal contenuto ingiurioso e minaccioso, indirizzate al Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Tempio Pausania, dott. Domenico Fiordalisi.
Il provvedimento adottato gli impone all'uomo di non comunicare in alcun modo con il Procuratore, perseguitato per mesi dall'uomo per costringerlo a compiere atti contrari ai propri doveri o a omettere atti del proprio ufficio; in particolare nel contesto della esecuzione delle opere di demolizione portata avanti dal dott. Fiordalisi in relazione ad una serie di manufatti abusivi esistenti nel comune di La Maddalena.
L'attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, è iniziata nel giugno 2014, allorquando cominciarono ad arrivare alla Procura di Tempio scritti anonimi contenenti ingiurie e minacce, anche di morte al dott. Fiordalisi, colpevole, secondo l'autore, di aver dato impulso alle opere di demolizione degli immobili abusivi presenti a La Maddalena.
Dall'esame delle lettere e degli atti relativi alle demolizioni era emerso, sin da subito, che l'autore andava ricercato tra le persone che avevano subito le demolizioni, poiché in esse si faceva riferimento a vicende familiari di alcune persone che avevano subito gli abbattimenti.
Sono state quindi attivate una serie di attività tecniche, finalizzate all'individuazione del mittente delle lettere, in particolare sono state monitorate, con le telecamere, le cassette di raccolta della posta presenti nell'isola, che hanno dato un importante contributo alla soluzione del caso.
Quindi, alla luce dei numerosi elementi probatori raccolti, compendiati in una copiosa informativa, il Gip del Tribunale di Roma ha ritenuto di applicare la misura coercitiva nei confronti dell'autore.