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Ladri in trasferta arrestati dalla Squadra Mobile

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Al termine delle indagini sono stati consegnati alla Giustizia

Gli agenti della Squadra Mobile, hanno tratto in arresto un uomo, pluripregiudicato nuorese di 30 anni, residente in provincia, con precedenti penali per rapina ed in materia di armi, ritenuto responsabile in concorso di un tentativo di furto di un'autovettura e di resistenza a pubblico ufficiale.

Quest'estate, in città, in piena notte, due individui vestiti di scuro e con il volto coperto da passamontagna avevano tentato di perpetrare il furto di un'autovettura di cui avevano forzato lo sportello e manomesso l'impianto elettrico.

All'arrivo di una volante, entrambi erano scappati a bordo di un'altra auto e durante l'inseguimento non avevano esitato a percorrere contromano e a fari spenti, alcune vie cittadine per fermarsi infine, all'interno di un parcheggio.

Una volta scesi dall'auto, con il volto travisato e un atteggiamento minaccioso si erano diretti contro i poliziotti che, per evitare lo scontro fisico, avevano esploso alcuni colpi d'arma da fuoco in aria, provocando così la fuga dei malviventi.

Durante la precipitosa fuga, all'atto di scavalcare un'inferriata, uno dei due ha perso il portafogli contenente, fra le altre cose, la patente di guida intestata all'arrestato e, successivamente, all'interno dell'auto, sono stati rinvenuti anche due telefoni cellulari.

Nelle prime ore della mattinata, la madre dell'arrestato, intestataria dell'auto utilizzata per la fuga, ha presentato una denuncia per patito furto della propria auto.

Le indagini espletate dalla Squadra Mobile, hanno permesso di appurare l'assoluta infondatezza della versione di fatti fornita dalla donna circa il furto della vettura e di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell'uomo in ordine a quanto accaduto.

Le verifiche tecniche sui tabulati telefonici hanno permesso di appurare che un altro telefono in uso all'arrestato, quella medesima nottata del 2 agosto, si trovava in cittaà, proprio nelle vie e nelle zone in cui è stato tentato il furto della vettura.

Le verifiche tecniche sull'altro telefono cellulare rinvenuto quella notte, hanno consentito di individuarne il proprietario e conseguentemente presunto complice.

Al termine delle indagini, su richiesta del sostituto procuratore, il G.I.P., sussistendo gravi indizi di colpevolezza, verificata la pericolosità degli indagati desumibile oltre che dai precedenti dal tentativo di " depistaggio ", nonché per il concreto pericolo di reiterazione del reato, ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere per uno e l'obbligo di dimora per l'altro.

Entrambi i responsabili, dopo le ricerche protrattesi per alcuni giorni, sono stati rintracciati e sottoposti alla misure cautelari loro destinate a disposizione dell'Autorità giudiziaria procedente.
12/03/2012
(modificato il 13/03/2012)

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