Sequestrate numerose piante di canapa indiana in coltivazione in vasi, alte fino a 125 cm.
Personale della Polizia di Stato appartenente al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cava de’ Tirreni, ha tratto in arresto G. S., cavese di anni 58, ritenuto responsabile di coltivazione illegale di sostanza stupefacente.
L’arresto conferma i positivi risultati dell’intensificazione dell’attività di controllo del territorio, attuata con personale della Sezione Volanti e della Sezione Anticrimine del Commissariato di Cava che, negli ultimi giorni, attraverso articolate attività di indagine, ha consentito di effettuare numerosi arresti e denunce a piede libero per reati di varia natura, tra cui truffe agli anziani, rapine, furti presso attività commerciali, atti persecutori (stalking), nonché esecuzioni di ordinanze di custodia cautelare in carcere.
In tale ambito operativo, nella giornata di ieri, a seguito di una specifica attività investigativa, i poliziotti sono intervenuti all'interno della proprietà di G. S., a Cava de’ Tirreni, notando delle piante in vegetazione, poste in crescita all'interno di vasi lungo un vialetto adiacente all'abitazione.
L'odore e la forma del fogliame facevano ritenere agli agenti che poteva trattarsi di piante di cannabis indica.
Gli ulteriori accertamenti, svolti con l’impiego di personale della Polizia Scientifica, permettevano di accertare che le piante erano effettivamente di cannabis indica ed erano coltivate al fine di produrre marijuana.
La conseguente perquisizione all'interno del podere, consentiva agli agenti della Polizia di Stato di trovare e sequestrare numerose altre piante in coltivazione, alte fino a 125 cm., poste in crescita in vasi e nascoste su di un terrazzamento retrostante ad una baracca.
G. S. è stato pertanto tratto in arresto per il reato di coltivazione illegale di sostanza stupefacente ed è stato poi accompagnato presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, a disposizione del Pubblico Ministero di turno presso il Tribunale di Nocera Inferiore, in attesa del rito direttissimo.
I servizi di controllo del territorio della Polizia di Stato a Cava de’ Tirreni, come confermato dal Questore Pasquale Errico al Sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli, nel corso dell’incontro di questa mattina in Questura, saranno ulteriormente rafforzati nell’immediato futuro, nel solco dei positivi risultati ottenuti nel recente passato: arresto di P.M. di anni 36, residente a Vietri sul mare, pluripregiudicato, per aver commesso una rapina, armato di coltello, ai danni di una donna di Cava de’ Tirreni, al fine di sottrarle una somma di danaro; arresto in fragranza di S.G., di anni 33, pluripregiudicato di Cava de’ Tirreni, sorpreso a commettere un furto presso un noto ristorante di questo centro cittadino; deferimento all’A.G. di quattro giovani di Cava de’ Tirreni che pochi giorni prima, avevano portato a segno due rapine ai danni di due donne alle quali, mentre passeggiavano nel centro cittadino, venivano sottratte violentemente le rispettive borse; denuncia all’Autorità Giudiziaria di T.V., di anni 47, pluripregiudicato, proveniente da Napoli, autore di una truffa ai danni di un anziana signora che veniva raggirata dallo scaltro malvivente, il quale, fingendo, al telefono, di essere suo nipote, riusciva a farsi consegnare, tramite un falso corriere, una cospicua somma di danaro; denuncia di un altro truffatore pluripregiudicato M.A., di anni 30, anche lui proveniente da Napoli, il quale metteva a segno la truffa cosiddetta “dello specchietto retrovisore”, consistente nel fingere un falso incidente, raggirando il malcapitato e convincendolo a pagare subito il danno subito; denuncia all’Autorità Giudiziaria di C.C. di anni 55, residente a Castellammare di Stabia (NA), pluripregiudicato per reati specifici, il quale aveva commesso il reato di furto aggravato con destrezza in un’attività commerciale del centro di Cava de’ Tirreni e per il quale è stato richiesto all’A.G. un provvedimento restrittivo; denuncia all’Autorità Giudiziaria di tre soggetti responsabili di atti persecutori (stalking), nei confronti delle rispettive ex conviventi, vittime di violenze verbali e fisiche, nonché di danneggiamenti delle loro autovetture e di frequenti pedinamenti e appostamenti sui luoghi di lavoro e presso le loro abitazioni e posti solitamente frequentati.