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Eseguiti due allontanamenti da casa familiare per maltrattamenti in famiglia

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Un provvedimento eseguito a Cava de' Tirreni ed uno a Salerno dalla Polizia di Stato. In un caso l'accusa è anche di estorsione.

L'attività di polizia Giudiziaria del personale della Polizia di Stato nei confronti di un cittadino cavese ed uno egiziano che avevano, in diversi contesti, maltrattato moglie e figli, ha consentito al GIP del Tribunale di Salerno di emettere due ordinanze applicative di misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare, eseguite dai Poliziotti salernitani.

Un primo provvedimento è stato eseguito dagli Agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cava de' Tirreni nei confronti di un uomo, identificato per B. S., di anni 61, che aveva più volte maltrattato, anche con ingiurie e minacce, la moglie 58enne ed i due figli rispettivamente di anni 39 e 30.

I Poliziotti del locale Commissariato, a seguito delle indagini immediatamente avviate sugli episodi denunciati, hanno deferito all'Autorità giudiziaria B. S. per maltrattamenti in famiglia, ingiurie e minacce.

L'altro provvedimento è stato eseguito da personale della Polizia di Stato appartenente alla Divisione Anticrimine della Questura di Salerno nei confronti di un uomo, identificato per E.R. M., di anni 40, egiziano, che aveva più volte maltrattato, negli anni passati, con percosse, ingiurie e minacce, la moglie 35enne salernitana ed i suoceri, anche alla presenza del figlio minorenne, tanto da costringere il suocero a sborsare la somma di 40.000,00 Euro altrimenti avrebbe fatto del male alla moglie ed al bambino nel caso si fosse rifiutato di dargli il danaro.

Gli Agenti della Settima Sezione della Divisione Anticrimine, a seguito delle indagini immediatamente avviate sugli episodi denunciati, hanno deferito all'Autorità giudiziaria E.R. M. per maltrattamenti in famiglia ed estorsione.

In entrambi i casi, le risultanze delle indagini hanno poi portato anche alla emissione della suddetta misura cautelare, resasi necessaria per tutelare l'incolumità delle persone offese dai comportamenti antigiuridici dei due denunciati.

Giova precisare che con la misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare il giudice prescrive all'imputato di lasciare immediatamente la casa familiare, ovvero di non farvi rientro, e di non accedervi senza l'autorizzazione del giudice che procede, nonché, qualora sussistano esigenze di tutela dell'incolumità della persona offesa o dei suoi prossimi congiunti, di non avvicinarsi a luoghi determinati abitualmente frequentati dalla persona offesa (in particolare il luogo di lavoro, il domicilio della famiglia di origine o dei prossimi congiunti, salvo che la frequentazione sia necessaria per motivi di lavoro). Tale principio si allinea all'altro, già espresso in tema di reato di maltrattamenti, che si configura anche in assenza di un rapporto di convivenza, e cioè quando sia cessata, a seguito di separazione legale o di fatto, restando integri anche in tal caso i doveri di rispetto reciproco, di assistenza morale materiale e di solidarietà, che nascono dal rapporto coniugale o dal rapporto di filiazione.


10/11/2011

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