A seguito dell’estradizione, dopo la cattura in Spagna, i poliziotti salernitani gli hanno notificato, a Fiumicino, il Provvedimento di Custodia Cautelare in carcere
Personale della Squadra Mobile di Salerno, presso lo scalo aereo di Fiumicino, ha notificato ad un cittadino rumeno, nato a Calarasi di anni 32, l'ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico dall'Ufficio G.I.P. del Tribunale di Salerno, per il reato di associazione per delinquere finalizzata all'induzione e sfruttamento pluriaggravato della prostituzione di ragazze minorenni e maggiorenni.
Il Provvedimento restrittivo, esteso in ambito internazionale in data 10/05/2010, è stato notificato dai Poliziotti salernitani, a seguito dell'estradizione in Italia del predetto, avvenuta nella giornata di ieri, dopo che lo avevano localizzato e catturato nella città di Valencia in Spagna, in collaborazione con la Polizia spagnola.
L'arrestato è stato condotto presso la casa circondariale di Rebibbia a disposizione dell'Autorità Giudiziaria competente.
L'arresto del rumeno rappresenta un ulteriore importante risultato nell'ambito di un'operazione di Polizia Giudiziaria condotta dalla Squadra Mobile di Salerno nel mese di febbraio 2010.
In tale circostanza i poliziotti sottoposero a fermo di indiziati di delitto, su provvedimento della Procura della Repubblica di Salerno, tre cittadini di nazionalità rumena, tra i quali uno tratto in arresto in Romania ed estradato il 28/05/2010, ritenuti responsabili, in concorso tra loro e con altre quattro persone, tra cui il 32enne rumeno testé arrestato, all'epoca irreperibile, del reato di associazione per delinquere, sfruttamento della prostituzione anche di quella minorile.
Nel corso delle indagini, era emerso che gli stessi avevano organizzato un vero e proprio sodalizio per sfruttare la prostituzione di almeno dieci ragazze rumene, di cui cinque minorenni di età compresa tra i 15 ed i 17 anni, introdotte sul territorio nazionale e avviate, con violenza e minacce, alla prostituzione lungo il litorale di Battipaglia (SA).
All'interno del gruppo particolare rilievo aveva proprio l'arrestato detto "Ghisa'' considerato il braccio destro del capo detto "Cichi".
L'arrestato, inoltre, era colui che materialmente organizzava e accompagnava le ragazze dalla Romania in Italia introducendole nel mercato della prostituzione di strada.
