Il traffico illecito era realizzato attraverso la celebrazione di matrimoni di comodo e l’utilizzo di atti contraffatti o comunque illegalmente ottenuti, previo pagamento di ingenti somme di denaro
Le laboriose e complesse indagini svolte dal personale della Polizia di Stato appartenente al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cava de' Tirreni (SA), coordinate dal Sostituto procuratore Mafalda Daria Cioncada, hanno consentito al G.I.P. presso il Tribunale di Nocera Inferiore di emettere una ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti dei componenti di una organizzazione criminale che favoriva l'ingresso nella Comunità Europea di cittadini extracomunitari clandestini, attraverso la celebrazione di matrimoni di comodo e l'utilizzo di atti contraffatti o comunque illegalmente ottenuti, previo pagamento di ingenti somme di denaro.
I poliziotti cavesi hanno tratto in arresto Giovanni Spinelli, nato a Nocera Inferiore, di anni 48, mentre è sfuggita all'arresto una sua complice di nazionalità marocchina, rientrata da qualche tempo nel suo paese di origine.
In ordine agli stessi fatti sono indagate altre 34 persone, di nazionalità italiana e straniera, tutte residenti a Cava de' Tirreni o in Comuni limitrofi, coinvolte nelle attività illegali gestite da Spinelli e dalla complice marocchina, organizzatori dell'illecito traffico.
In particolare, le indagini dei poliziotti cavesi, protrattesi per circa un anno, hanno consentito di ricostruire le vicende delittuose ricollegabili a 19 matrimoni simulati, celebrati a partire dall'anno 2012, per far ottenere il permesso di soggiorno e regolarizzare la loro posizione in Italia a cittadini extracomunitari disposti a pagare fino a 10.000 Euro agli organizzatori del traffico, i quali, oltre a fornire i documenti necessari all'uopo, in alcuni casi si occupavano anche della cerimonia e del banchetto nuziale per dare una parvenza di veridicità al fatto.
Lo Spinelli e la sua complice, arrivavano persino a mettere a disposizione diversi appartamenti dove le neo coppie andavano a vivere, quasi sempre in modo simulato, ovvero temporaneamente, al solo scopo di ottenere la residenza anagrafica, per tentare di aggirare i controlli di polizia tesi ad accertare la reale convivenza dei coniugi.
Agli extracomunitari clandestini, inoltre, gli organizzatori fornivano una sorta di pacchetto di servizi per assisterli e soddisfare le loro primarie esigenze, fornendo loro cibo ed altri generi essenziali, nonché cellulari e schede telefoniche, anche al fine di controllare i loro comportamenti, renderli non autosufficienti e quanto più invisibili agli accertamenti delle forze dell'ordine.
I coniugi di nazionalità italiana coinvolti nell'indagine erano reclutati tra soggetti con problemi economici, disposti a sposarsi con cittadini marocchini in cambio di poche migliaia di Euro, rendendosi in tal modo complici del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Giovanni Spinelli, all'atto dell'arresto, ha tentato di sfuggire al personale di polizia, ma è stato tempestivamente bloccato a bordo dell'autovettura di sua proprietà nel garage della sua abitazione. Nei suoi confronti è stata applicata la misura degli arresti domiciliari congiuntamente al divieto di espatrio.
Sono state eseguite, inoltre, varie perquisizioni domiciliari tese alla ricerca di ulteriori elementi utili alle investigazioni.