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Tre abili borseggiatrici partenopee arrestate dalla Polizia

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Borseggiatore in azione

Avevano messo su una vera e propria associazione a delinquere finalizzata principalmente a questa tipologia di reato

Dalla scorsa primavera la Polizia salernitana era sulle loro tracce in seguito a laboriose indagini per contrastare la reiterazione di casi di borseggio avvenuti a Salerno, per lo più in negozi di abbigliamento.

I Poliziotti della Sezione Volanti e della Squadra Mobile di Salerno hanno accertato che si trattava di un gruppo criminale di sole donne, tutte napoletane, specializzate in questo tipo di reato, ognuna con un suo ruolo ben definito nelle varie fasi: individuazione dei luoghi e delle vittime, avvicinamento e commissione del reato.

Le indagini della Polizia di Stato, grazie anche alla collaborazione delle vittime dei borseggi e furti perpetrati a Salerno, hanno consentito l'identificazione di tre donne che avevano messo su una vera e propria associazione per delinquere finalizzata principalmente ai borseggi: Antonella Raimo, di anni 36, Giuseppina Caricchia, di anni 37 e Patrizia Mele, di anni 48, tutte nate e residenti a Napoli. In base alle risultanze delle indagini la Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno ha emesso nei loro confronti i provvedimenti restrittivi (ordinanze di custodia cautelare in carcere).

Questa mattina i poliziotti salernitani, insieme ai colleghi della Squadra Mobile di Napoli, hanno eseguito tali provvedimenti, conducendo in carcere, a Pozzuoli (NA), Giuseppina Caricchio e Antonella Raimo e notificando il provvedimento in carcere a Patrizia Mele, già detenuta a Perugia per reati specifici.

La Polizia di Stato salernitana, con questa operazione, ha posto un freno ad una tipologia di reati (borseggi o pickpocketing in inglese) compiuti dalla microcriminalità predatoria (o di strada), che stava provocando un certo grado di allarme sociale ed era una tra le possibili cause dell'aumento del senso di insicurezza in città.

Si tratta di un tipo di reato realizzato con tecniche e stratagemmi particolari dai borseggiatori. A tal proposito si riportano di seguito alcune tecniche più comunemente usate e basilari consigli ai cittadini per evitare di rimanere vittime di tali reati.

«Le tecniche più usate dai borseggiatori sono il "bump", cioè urtare la vittima per sfilarle dei valori, o quella del "piccione", sporcare la giacca di qualcuno che ha appena prelevato i soldi in banca o alla posta in modo da fargli levare l'indumento per rubare il denaro. Poi c'è il "metodo del cartone", tipico delle zingare. Mettono un cartone con qualche scritta pietosa davanti alla vittima per schermare la mano che fruga nelle tasche. Succede spesso nei mercati.»

«Gli uomini dovrebbero evitare di tenere il portafoglio nelle tasche posteriori dei calzoni, le donne mai il denaro nella borsetta, meglio addosso».


26/11/2010

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