La Polizia di Frontiera di Salerno ha arrestato due cittadini tunisini durante i controlli di frontiera e sicurezza all’interno di questo porto commerciale, posti in essere per contrastare il fenomeno del terrorismo internazionale e l’ingresso illegale sul Territorio Nazionale.
In particolare, durante le operazioni di sbarco della Motonave denominata “Catania” in arrivo da Tunisi/Palermo, avvenute in data 11 luglio scorso, i poliziotti hanno notato un giovane tunisino che, con un atteggiamento chiaramente nervoso, cercava di evitare i controlli, confondendosi con i passeggeri provenienti da Palermo ed esenti da controlli di Frontiera.
Hanno quindi deciso di approfondire la questione e hanno verificato la posizione del giovane e, dal controllo ai terminali, hanno effettivamente appurato che sullo stesso pendeva un provvedimento di carcerazione per l’espiazione di 2 anni e 2 mesi di reclusione, in quanto condannato per reati connessi al traffico degli stupefacenti, relativamente a fatti verificatisi nel 2019 a Brescia.
Analogo fatto è accaduto poi nella successiva giornata durante le operazioni questa volta di imbarco della Motonave denominata “Catania”, in partenza per Palermo/Tunisi.
Anche in questo caso, i poliziotti hanno notato che un cittadino tunisino, che viaggiava con la famiglia – moglie e due bambine di 3 e 2 anni residenti in Svizzera - si era posizionato nella fila dedicata ai passeggeri diretti a Palermo e cercava di ritardare sempre di più il suo imbarco, posizionandosi al termine della coda.
I poliziotti hanno quindi intuito che probabilmente l’uomo stava sperando che, avvicinandosi l’ora della partenza, salendo per ultimo i controlli potessero essere meno rigorosi: per questo hanno deciso di intercettarlo e portarlo in ufficio.
Per definire la sua posizione, c’è stato bisogno di un accertamento molto complesso, perché il cittadino aveva molti alias con cui era entrato diverse volte in Italia e non tutti erano agganciati tra loro: quindi solo dopo una tecnica attività di approfondimento, gli agenti hanno scoperto che, con un nome diverso da quello fornito per partire, l’uomo era gravato da un ordine di esecuzione per espiare 7 mesi e 28 giorni di reclusione, anche in tal caso per reati connessi al traffico degli stupefacenti, con riferimento a fatti commessi a Padova.
Entrambi i cittadini si trovano ora nel carcere di Salerno.