L’epilogo
Alle prime luci dell’alba la Polizia di Stato di Rovigo – Squadra Mobile ha dato esecuzione a sette misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di condotte plurime ed aggravate di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina, metadone e marijuana. Ad uno degli indagati è stato anche contestato il reato di morte come conseguenza di altro reato in relazione al decesso a seguito di overdose da assunzione di cocaina di una donna rodigina avvenuto il 16 marzo 2017.
L’indagine era iniziata i primi giorni di dicembre 2016. In quella circostanza Volanti e Squadra Mobile erano intervenuti a casa di una donna rodigina di circa 40 anni che era stata trovata priva di sensi a seguito di un’overdose. In casa era presente un pregiudicato Rodigino di anni 30, già noto alla Squadra Mobile, il quale accortosi che gli agenti stavano perquisendo la casa, con una mossa fulminea riusciva a prendere una borsa e a scappare nelle campagne circostanti. Inseguito è stato poi tratto in arresto in quanto la borsa conteneva circa 20 grammi di cocaina e hashish e denaro contante che il malvivente stava tentando di disperdere durante la fuga.
La donna, nel frattempo, era stata soccorsa e ricoverata nel reparto di rianimazione del locale nosocomio in quanto in gravissime condizioni. Tuttavia, dopo quasi tre mesi di coma, la stessa il 16 marzo 2017 muore presso una struttura ospedaliera per lungo degenti di Castelmassa. Viene dunque contestato a N.G. anche il reato di morte come conseguenza di altro reato.
La Sezione Antidroga della Squadra Mobile, nel frattempo, ha iniziato una lunga e complessa indagine con l’ausilio di presidi tecnologici che ha consentito di accertare l’esistenza, in città, di una fitta rete di spacciatori di cocaina, eroina, metadone e marijuana.
Diversi sono stati i canali di approvvigionamento dello stupefacente che sono stati monitorati ai quali sia il pregiudicato Rodigino N.G. (arrestato a dicembre 2016 ma subito rimesso in libertà con obbligo di firma) si rivolgeva, sia altri spacciatori successivamente identificati nel corso delle indagini.
A seguito del complesso quadro probatorio acquisito sono stati deferiti nr. 31 soggetti e il P.M. Dott.ssa Monica BOMBANA che ha coordinato le indagini, per 29 di loro ha richiesto al GIP l’emissione di 15 custodie in carcere, 11 arresti domiciliari e 3 obblighi di firma, che tuttavia sono state rigettate.
La Dott.ssa Bombana ha quindi proposto ricorso al Tribunale del Riesame di Venezia che in data 07.02.2018, accogliendo parzialmente la richiesta, ha emesso nr. 7 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati. Le misure sono diventate esecutive il 14 giugno (una il 08.05.2018) e sono state eseguite oggi alle prime luci dell’alba. Sei indagati sono stati sottoposti all’obbligo di firma, uno N.G. al quale è stato anche contestato il reato di morte come conseguenza di altro reato, il divieto di dimora nella provincia di Rovigo.
I numeri dell’indagine sono rilevanti:
31 persone sottoposte ad indagine;
Nel corso delle indagini 7 persone sono state arrestate nella flagranza di reato;
Eseguite n. 12 perquisizioni domiciliari e personali nei confronti di altrettanti indagati a seguito di decreto emesso dall’A.G.;
circa due etti di sostanza stupefacente sequestrata tra cocaina e marijuana;
7 misure cautelari eseguite, 6 obbligo di firma e 1 divieto di dimora in provincia.
All’esecuzione delle misure ha partecipato anche la Squadra Mobile di Padova.
Alle ore 12, presso la Questura di Rovigo, è stata fissata una conferenza stampa.