Nel primo pomeriggio di ieri la Polizia di Stato ha tratto in arresto D. D., una rom quasi trentenne destinataria dell’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Trieste.
La stessa, dovrà espiare la pena residua di 3 anni, 10 mesi e 19 giorni di reclusione per aver commesso diversi furti aggravati in abitazione, oltre a possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli.
I fatti sono stati commessi nel corso degli anni, sin da quando era minorenne, in più province d’Italia, da Viterbo a Brescia e più recentemente a Rovigo.
Si tratta quindi di una “professionista” che trae il proprio sostentamento dalla commissione di questi reati che ledono il patrimonio dei cittadini.
La donna, nella consapevolezza dell’imminente carcerazione per i fatti pregressi, aveva fatto perdere le proprie tracce, pur risultando formalmente residente nel comune di Adria, insieme ai propri familiari.
Infatti, già 8 mesi fa era stato emesso un ordine di carcerazione nei suoi confronti. Tuttavia, malgrado le ricerche effettuate nell’immediatezza dalle Forze di Polizia, non era stata individuata.
Il passaggio in giudicato di ulteriori sentenze di condanna per i vari reati commessi, ha portato la Corte d’Appello di Trieste ad adottare un provvedimento di unificazione pene con emissione di un nuovo ordine di carcerazione.
Questa volta, però, ad essere stata investita dell’esecuzione dello stesso è stata la Sezione Catturandi della Squadra Mobile di Rovigo. Gli investigatori, dopo aver acquisito le prime informazioni ed effettuati una serie di appostamenti, sfruttando l’unico passo falso che la stessa ha compiuto, sono riusciti a stanarla. Nella tarda mattinata di ieri è stata individuata presso una struttura pubblica in provincia di Padova e immediatamente tratta in arresto.
Al termine delle formalità di rito D.D. è stata associata presso la Casa Circondariale di Verona.