Questura di Rovigo

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Occhio alle truffe!

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OCCHIO ALLE TRUFFE!

Le truffe non vanno in quarantena e neanche in vacanza. I malintenzionati, infatti, non si fanno scrupoli e vanno sempre a caccia di qualcuno da raggirare, soprattutto delle persone anziane. Ladri e truffatori hanno anche una scusa in più per tentare di entrare in casa: l’emergenza dovuta al Coronavirus.

Parlate con i vostri anziani, familiari o vicini di casa e metteteli in guardia da possibili raggiri. Bastano pochi consigli per aiutarli a difendersi.

Nei mesi scorsi, soprattutto nel periodo in cui c’è stato il primo “lockdown”, si sono infatti verificati casi in cui, finti operatori dell’Asl hanno tentano di contattare al telefono diverse persone, con la scusa di dover fare il tampone per verificare la presenza del coronavirus, e finti infermieri si sono presentati alla porta con la scusa di sanificare i soldi o per offrire farmaci o presidi medici.

Con l’imminente inizio del periodo estivo, poi, il pericolo delle truffe è maggiore a causa del parziale svuotamento delle città. Le persone della terza età sono quelle che rimangono più sole. Dobbiamo far sapere ai nostri nonni e genitori che non sono soli. La Polizia di Stato è sempre presente e quando si hanno dubbi sulle persone che si incontrano o che vogliono entrare in casa è bene telefonare al 113.

Se qualcuno resta vittima di una truffa o di un furto è importante denunciare l’accaduto perché così si dà la possibilità alle Forze di Polizia di svolgere indagini ed evitare anche che altri subiscano il raggiro.

Quindi è fondamentale rivolgersi sempre con fiducia alle Forze di polizia per segnalare atteggiamenti sospetti e per denunciare situazioni di pericolo.

Esistono poi le truffe che avvengono attraverso il web.

Negli ultimi 5 mesi in Questura sono state raccolte circa una sessantina di denunce di persone truffate attraverso vendite di oggetti sui siti specializzati di vendite online o perché vittime del c.d. “phising”, cioè della ricezione di una mail ingannevole da parte di un istituto di credito che fa credere all’utente di dover inserire le proprie credenziali bancarie. 

Proprio ieri in Questura sono state ricevute le ennesime due denunce di persone che avevano messo in vendita degli oggetti usati e sono state indotte dall’acquirente/truffatore, dopo un colloquio telefonico, a recarsi presso lo sportello bancomat per effettuare le operazioni di ricevimento del denaro. L’abilità di eloquio del truffatore fa si che la vittima venga tratta in inganno ed anziché ricevere il denaro lo accredita (si tratta di cifre ingenti) su una carta di credito ricaricabile difficilmente identificabile e rintracciabile perché rilasciata all’estero o intestata a persona inesistente che ha ottenuto il titolo di credito con documenti falsi.

La Polizia di Stato ed in particolare la Questura di Rovigo mette pertanto in guardia tutti i cittadini, affinché per la vendita/acquisto di un prodotto sul web non ci si debba mai recare allo sportello bancomat; il denaro si riceve tramite bonifici o ricariche su carte di debito/credito senza la necessità di recarsi allo sportello!

E’ noto altresì che il commercio elettronico e l'attività di pubblicizzazione di merci e business su internet sta offrendo delle possibilità di sviluppo notevole per molte aziende e costituisce una grossa comodità per i consumatori. La rete rappresenta però un'opportunità anche per truffatori di vario genere e livello.

Si moltiplicano, infatti, in tutto il mondo delle truffe ai danni degli utenti di internet perpetrate attraverso messaggi di posta elettronica. Si tratta in realtà di reati che sottraggono ai singoli utenti generalmente delle piccole cifre ma attraverso la loro diffusione capillare sono in grado di fornire grossi proventi per il truffatore.

Si ricorda infine che le principali truffe telematiche che vengono realizzate su internet, di solito inviando una email, sono:

- Finte vendite all'asta sul WEB, con merci offerte e mai inviate ai clienti o con prezzi gonfiati;

- Offerte di servizi gratuiti su internet che poi si rivelano a pagamento o mancata fornitura di servizi pagati o fornitura di servizi diversi da quelli pubblicizzati;

- Vendite di hardware o software su catalogo on-line, con merci mai inviate o diverse rispetto a quanto pubblicizzato

- Schemi di investimento a piramide e multilevel business;

- Opportunità di affari e franchising;

- Offerte di lavoro a casa con acquisto anticipato di materiale necessario all'esecuzione di tale lavoro;

- Prestiti di denaro (mai concessi) con richiesta anticipata di commissione;

- False promesse di rimuovere informazioni negative per l'ottenimento di crediti (es. rimozione di nominativi da black-list);

- False promesse di concessione (con richiesta di commissione) di carte di credito a soggetti con precedenti negativi;

- Numeri a pagamento (tipo 899) da chiamare per scoprire un ammiratore segreto o una fantomatica vincita (di vacanze, di oggetti).

- Nella maggior parte dei casi il tentativo di truffa inizia con l'invio di una email al potenziale vittima. In caso di sospetto salvare l'email e informare immediatamente la Polizia.

- In effetti la maggior parte dei "navigatori" adulti ed esperti ha imparato ad usare un minimo di cautela nell'interagire con chi non si conosce e tale cautela è generalmente sufficiente per evitare brutte sorprese.

- Se si conosce qualcuno sulla chat e si decide di incontrarlo dal vivo, dare il primo appuntamento in un luogo pubblico e affollato e non andare all'appuntamento da solo rappresenta una precauzione sufficiente per evitare brutte sorprese.

- Non è la stessa cosa per i bambini. La loro curiosità unita all'ingenuità può metterli in condizione di rischio nel momento in cui vengono avvicinati on-line da soggetti con cattive intenzioni, ad esempio con pedofili. Sarebbe opportuno per questo motivo accompagnare i bambini nella navigazione e insegnargli a raccontare sempre ai genitori le loro esperienze di navigazione.

Nelle pagine del sito istituzionale della Polizia di Stato (www.poliziadistato.it) sono raccolte tutte le iniziative per informare gli utenti (soprattutto le persone anziane) e metterli in guardia dalle truffe.

 


05/06/2021

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