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169° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato

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169° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato

Oggi 10 aprile 2021 la Polizia di Stato celebra il 169° anniversario della sua fondazione e, quest'anno, anche il quarantennale della entrata in vigore della Legge n. 121 (datata 1° aprile 1981 ma entrata in vigore il 10) recante il "Nuovo ordinamento della Amministrazione della Pubblica sicurezza"

          E’ appunto il 1981 l’anno che ha segnato per i poliziotti la smilitarizzazione, la sindacalizzazione e la parificazione del ruolo delle donne (prima tra le forze di polizia); un momento di adeguamento alla vita civile per i "lavoratori" in divisa che si sono visti riconoscere diritti prima inesistenti, come le tutele sindacali, l'inquadramento in orari di lavoro settimanale ben definiti e l'attribuzione di indennità che già da decenni esistevano per gli altri lavoratori.

Non solo, il 1981 ha segnato anche e soprattutto il riconoscimento, nell'ambito del "Nuovo ordinamento dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza", della centralità della componente "civile", quale massima sintesi dell'espressione democratica.

La legge 121 del 1981, infatti, rappresenta un intervento legislativo particolarmente complesso ed articolato e completa uno sviluppo democratico interno alla Polizia voluto e perseguito già dal primo dopoguerra: introdusse un nuovo concetto della pubblica sicurezza e una modalità di governo dell'ordine pubblico secondo dei principi cardine che, dopo 40 anni, sono ormai assunti nel nostro sistema.

  Un’architettura incardinata sulla unicità dell’Autorità Nazionale di Pubblica Sicurezza, rappresentata dal Ministro dell’Interno, organo politico ed espressione della volontà democratica, ed un apparato, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, deputato alla gestione della sicurezza del Paese. Un’Amministrazione della pubblica sicurezza, quindi, “civile”, composta dalla pluralità delle forze di polizia, dai Prefetti, dai Questori e dai Sindaci e che vede quotidianamente il coinvolgimento dei cittadini, in una continua opera di risposta alla costante domanda di sicurezza.

E proprio con questo spirito che, nel sottolineare come la leale collaborazione che permea i rapporti con le altre istituzioni deputate alla sicurezza, voglio ringraziare il Prefetto per la sua attenzione nella delicata gestione del coordinamento che le è assegnato dalla Legge e che ha consentito di favorire collaborazione e sinergia con le altre Forze dell'Ordine, che pure ringrazio insieme a tutte le altre Istituzioni cittadine e della provincia.

E’ un anno quindi importante questo 2021, che merita una intensa riflessione su questi quarant’anni da “civili” e che si sarebbe voluto condividere con tutti i cittadini nelle più consuete celebrazioni e che invece, anche quest’anno, a causa della persistenza della emergenza pandemica, non sarà possibile. Il dovere di tutelare le persone ci ha obbligati a celebrare l'importante ricorrenza in forma contenuta, ma con il pensiero rivolto alla cittadinanza e ai grandissimi sacrifici che è chiamata a sostenere, alle vittime del Covid e ai loro familiari che hanno visto scomparire i loro affetti prematuramente e dopo enormi sofferenze.

Con l'occasione, rinnoviamo un affettuoso abbraccio agli operatori sanitari di ogni ordine e grado, per la dedizione e la professionalità che stanno esprimendo sul fronte della battaglia contro un nemico agguerritissimo, che comunque sarà sicuramente sconfitto.

Questa mattina, all'interno della Questura si è svolto un momento commemorativo, con la deposizione, alla presenza del Prefetto di Rovigo, di una corona di alloro al monumento ai caduti, ricordando l'agente Ilaria Maria Leandri della Polizia Stradale di Rovigo, morta nel 1997 travolta da un tir lungo l'autostrada A/13 e l'Ispettore Samuele Donatoni, morto sempre nel 1997 in uno scontro a fuoco con i rapitori dell'industriale Soffiantini.

Un pensiero è andato anche ai poliziotti venuti a mancare nell'ultimo anno a causa del Covid e ai loro familiari.

           L'annuale celebrazione della fondazione della Polizia è anche il momento per rendere pubblico il bilancio di un anno dell'attività della Polizia di Stato della provincia di Rovigo; un anno di lavoro al servizio della collettività polesana, frutto dell'impegno delle poliziotte e dei poliziotti che non hanno mancato di esprimere il massimo impegno in un contesto avvolto da un esemplare spirito di appartenenza, che dà ulteriore valore al proprio mandato istituzionale.

La Questura di Rovigo, intesa con le sue articolazioni distaccate dei Commissariati di Adria e di Porto Tolle, è una questura “bella”, non solo come edificio, di recente realizzazione in un contesto urbano sempre più valorizzato anche grazie all'impegno del Comune di Rovigo; è “bella” soprattutto per il valore di coloro che vi lavorano e che quotidianamente testimoniano che è innanzitutto l'essere umano a determinare la qualità del lavoro. Vi lavorano donne e uomini che non dimenticano mai l'importanza di affiancare all'ottima professionalità, valori fondamentali quali equilibrio, compostezza, umanità, buon senso e discrezione.

Si è voluto quindi, come oramai da tradizione, redigere un compendio dell'attività svolta e renderlo pubblico, cosicché da poter far apprezzare il lavoro anche da un punto di vista statistico.

Sono dati di grande valore, le cui cifre si omette di richiamare, rinviando all'allegato opuscolo per un'analisi approfondita dei dati che darà conto di quanto fatto per garantire la sicurezza della collettività e il buono e corretto andamento dell'attività amministrativa, non trascurando che tutto ciò è stato eseguito con un pressante surplus di impegno derivante dalla sovrapposizione con il periodo emergenziale connesso alla presenza del virus Covid-19.

ln tale contesto, nell'ultimo anno sono state emesse 140 ordinanze e circolari per disciplinare specifici servizi dedicati al rispetto delle misure di prevenzione anticovid con l'impiego, in un anno, di 2.843 poliziotti, pari ad una media giornaliera di 8 operatori dedicati allo specifico servizio.

Sul piano della commissione dei reati in generale si può notare una sensibile diminuzione rispetto all'analogo periodo precedente. Tale diminuzione, che si attesta all'Il,08%, è sicuramente stata favorita dai divieti di spostamento sul territorio nazionale disposti dalla normativa antiCovid, che hanno fatto desistere i malviventi che non potevano più approfittare della favorevole condizione di potersi confondere nel traffico ordinario. A tal proposito è importante ricordare che una grande fetta di reati consumati in Polesine è opera della delinquenza proveniente da fuori provincia.

Ciò nonostante la risposta è stata proporzionalmente analoga a quella degli anni precedenti, a testimonianza di un sistema di prevenzione e di repressione in piena efficienza e in linea con i dati rilevati negli analoghi periodi delle precedenti stagioni.

L'unico fatto di sangue del quale si è occupata la Polizia di Stato non è riconducibile a fenomenologie di tipo criminale ma è legato ad una dolorosa vicenda umana, concretizzandosi in un caso di parricidio avvenuto lo scorso 5 febbraio.

Se sui singoli reati si registra una quasi totale diminuzione, in linea quindi con l'andamento generale, in sensibile controtendenza, invece, emerge il dato delle truffe e delle frodi informatiche. Si tratta di fenomenologie non certo nuove nel panorama criminale, ma sicuramente sempre più apprezzate dai delinquenti per la scarsa esposizione al momento della commissione e per il considerevole ritorno in termini di bottino in relazione allo sforzo messo in campo.

Per tale fenomenologia criminale, che si prevede nei prossimi anni assumere rilievi anche superiori proprio grazie allo sviluppo del mercato online e alla diffusione di utilizzo delle carte di credito in luogo del denaro contante, determinante sarà il contributo dei cittadini nell'agire con lucida cautela, avendo cura di prevenire ansie e stati di agitazione rivolgendosi immediatamente, senza timori, alle Forze di Polizia in caso di qualsiasi sospetto.

ln totale le persone arrestate sono state 36 mentre quelle deferite alla Autorità Giudiziaria in stato di libertà sono state 540.

Una particolare attenzione merita la Squadra Volante, punta di diamante sul territorio, il cui organico ha visto recenti innesti di giovani poliziotti che potranno affinare la loro professionalità a fianco di operatori anziani, conoscitori del territorio e del tessuto sociale polesano.

Il loro operato ha fornito alla statistica dati estremamente confortanti, nonostante il periodo di emergenza Covid-19, nell'ambito della ampia e delicata ampia attività dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico a livello generale, che ha registrato, sempre nonostante il periodo di emergenza sanitaria, un aumento delle chiamate al 1 13 - passate da 32.653 dello scorso anno a 33.595 - delle attività di controllo in generale, delle denunce ricevute, quasi raddoppiate e, complessivamente, del lavoro svolto in favore del territorio e dei suoi abitanti.

Sulla prevenzione, l'analisi dell'andamento sociale, politico ed economico volta a raccogliere anticipazione su situazioni potenzialmente in grado di interferire sull'ordine e la sicurezza pubblica, l'attività svolta è sempre stata attenta e puntuale nella risposta alle esigenze di sicurezza, sino a giungere all'emanazione di provvedimenti specifici quali le ben note ordinanze di ordine pubblico volte a regolamentare i servizi che vengono disposti nel corso di manifestazioni o eventi di particolare rilievo.

ln termini di repressione dei reati, la risposta degli uffici investigativi e della Squadra Mobile in particolare, che hanno operato in perfetta sintonia e sotto le direttive dell'Autorità Giudiziaria, è anch'essa stata sempre puntuale ed efficace, assicurando alla giustizia numerosi criminali resisi responsabili di vari reati, in primo luogo di spaccio di sostanze stupefacenti.

          All’esito della breve descrizione dell’attività svolta, colgo l'occasione per ringraziare i miei collaboratori e tutti i poliziotti della provincia, della Questura e dei Commissariati distaccati, delle Specialità della Polizia di Stato composte dalla Polizia Stradale, dalla Polizia Ferroviaria e dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, che con il loro personale hanno sempre garantito la specifica professionalità che le caratterizza, in un quadro di esemplare connubio con i restanti operatori della Polizia di Stato presenti in Polesine. Un ringraziamento sento il dovere di rivolgere al personale dell'Amministrazione civile dell'Interno ed alle organizzazioni sindacali, per gli importanti contributi in termini propositivi.

Un caloroso ringraziamento anche agli amici della Associazione Nazionale della Polizia di Stato, composta per lo più da poliziotti in pensione che proprio in questi giorni hanno dato dimostrazione di come sia fatto il DNA dei poliziotti ponendosi a disposizione per tutte le attività di volontariato verso la cittadinanza.

                  Il Questore  Raffaele Cavallo


10/04/2021

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