Lo scorso weekend, in occasione di uno dei servizi straordinari interforze predisposto dal Questore di Rovigo ed effettuato in questo territorio comunale anche con ausilio di personale in abiti civili, sono state identificate 40 persone, controllati nr. 4 esercizi pubblici e sono stati monitorati diversi gruppi di adolescenti, con particolare attenzione a quelli che sostavano in ambo i lati di via Badaloni nei pressi dell’esercizio di somministrazione di alimenti e bevande all’insegna “Bar Favorita al Duomo”, ormai da numerose settimane abituale ritrovo di giovani.
L’attività di osservazione effettuata da personale in abiti civili e la successiva identificazione di alcuni giovani minorenni attuata congiuntamente da Ispettori della Polizia di Stato in forza alla locale Questura e da militari del locale Comando Compagnia Guardia di Finanza, ha permesso di appurare che erano state somministrate bevande alcoliche ( 2 campari ed un cocktail composto da Vodka e Red Bull) a due giovani minorenni di età compresa tra i 16 ed i 18 anni, da parte della barista del locale predetto, alla presenza del titolare. L’attività info-investigativa effettuata sul posto ha permesso di assodare che alle adolescenti minorenni non era stato chiesto di esibire, prima della somministrazione delle bevande, un documento di identità che comprovasse la loro maggiore età.
La legge quadro in materia di alcol (legge 30 marzo 2001 nr. 125 e successive modifiche) prevede all’art. 14 ter, l’obbligo per chi vende bevande alcoliche, di richiedere all’acquirente l’esibizione di un documento di identità, tranne nei casi in cui la maggiore età dell’acquirente sia manifesta.
I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che lo scorso 6 marzo, militari della Guardia di Finanza Compagnia di Rovigo, avevano già contestato analoga violazione alla barista del predetto esercizio, trasgressione per la quale era stata irrogata una sanzione pecuniaria da 250,00 euro a 1.000,00, poi regolarmente pagata.
Alla barista ed al titolare è stata quindi irrogata una sanzione pecuniaria maggiore, a causa della reiterazione della trasgressione che prevede il pagamento di una somma da 500,00 euro a 2000,00 euro e l’applicazione della sanzione accessoria della sospensione dell’attività da 15 giorni a 3 mesi.
In attesa della procedura sanzionatoria il Questore valuterà un proprio intervento per tutelare la salute e l’incolumità dei minori, nonché l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, con una sospensione temporanea dell’attività finalizzata a prevenire la commissione di ulteriori violazioni.