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Sono stati denunciati in stato di libertà per falsità ideologica in certificati un utente titolare di licenza di porto di fucile ed il suo medico curante.
Nel 2011, dopo la presentazione di tutta la documentazione prevista, comprensiva della certificazione sanitaria, era stata rilasciata una licenza di porto di fucile per uso tiro a volo ad un quarantenne della provincia.
Lo stesso quarantenne, però, nel luglio di quest'anno, dovendo rinnovare la patente di guida, è stato invitato a presentarsi presso la Commissione Medica Locale per mancanza dei requisiti psicofisici.
Questo particolare ha fatto sorgere dubbi ai poliziotti dell'ufficio armi che hanno avviato immediatamente le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Sabrina Duò.
La paziente ricerca dei trascorsi, ricostruiti anche attraverso le dichiarazioni rese dai vari protagonisti, ha fatto emergere che il certificato anamnestico presentato dall'interessato per ottenere il porto d'armi, rilasciatogli dal medico di famiglia nel 2011, non era completo.
In quest'ultimo certificato non figuravano infatti informazioni rilevanti in ordine al profilo anamnestico dell'utente, tra le quali un disturbo noto al medico, ritenuto importante per il giudizio di idoneità psicofisica.
In sostanza, il certificato all'epoca del rilascio non corrispondeva alla reale situazione delle condizioni psicofisiche dell'interessato, che perciò è stato denunciato per falso in concorso con il medico curante.
Naturalmente la licenza di porto di fucile, nel frattempo rilasciata, è stata revocata e le armi a scopo cautelativo sono state ritirate.
Nel 2010 è stato deferito per il medesimo reato altro medico di fiducia di questa provincia perché non aveva segnalato i problemi psichici e le sostanze psicoattive che il proprio assistito assumeva, procedimento penale conclusosi con la pena patteggiata di 2 mesi di reclusione.