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Lo scorso 19 aprile un poliziotto della Squadra Mobile, libero dal servizio, si poneva all'inseguimento di un'auto di grossa cilindrata con la quale si era dato alla fuga un soggetto dopo aver rubato un portafoglio da un'autovettura in sosta.
Dopo un lungo e articolato inseguimento per le vie cittadine, il malvivente a causa del traffico era costretto a rallentare la sua andatura, permettendo così al poliziotto di sorpassarlo e di mettersi di traverso sulla sede stradale con l'intento di impedirne la fuga.
Nonostante l'intimazione a fermarsi il fuggiasco accelerava. Solo grazie alla prontezza dei riflessi l'agente evitava l'investimento.
Quindi il veicolo, ripresa la fuga, si dirigeva verso l'autostrada facendo perdere le tracce.
Nel prosieguo delle indagini, grazie anche al riconoscimento fatto dall'investigatore, venivano raccolti elementi di colpevolezza nei confronti di un nomade venticinquenne residente in un campo rom del vicentino il quale, non nuovo ad azioni del genere, aveva lasciato le sue impronte digitali sul finestrino dell'autovettura sulla quale aveva commesso il furto.
Inesorabile l'arresto nella mattinata di ieri da parte degli agenti della mobile che hanno eseguito l'ordinanza del GIP rodigino.