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Stanca di dover subire continue minacce, percosse, ingiurie, danneggiamenti, lei - quarantottenne rodigina - si decide a sporgere denuncia contro il suo persecutore, più giovane di nove anni.
E' il suo precedente compagno, che non ha mai accettato la fine la fine del rapporto, trasformando la vita della vittima in un incubo.
La Squadra Mobile si è subito messa al lavoro e ha raccolto gli elementi necessari all'autorità giudiziaria per poter emettere, a carico del molestatore, la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna.
Ma tutto questo non è stato sufficiente.
Il persecutore, incurante del provvedimento del giudice, ha perseverato nei suoi comportamenti, continuando a inviare sms con il cellulare, messaggi tramite il social network Facebook, transitando sotto casa della donna per controllarne i movimenti, seguendola anche in altre province.
Di conseguenza, il Pubblico Ministero, su segnalazione della Squadra Mobile, ha richiesto l'aggravamento della misura cautelare in corso, che dal GIP del Tribunale di Rovigo è stata sostituita con la custodia cautelare in carcere, eseguita dagli investigatori nella giornata di ieri.