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L'Ufficio Immigrazione aveva ricevuto dall'anagrafe di un piccolo Comune della Provincia l'avviso dell'avvenuta pubblicazione di matrimonio di due cittadini cinesi, trentenne lui, un po' più giovane lei.
L'esame dei dati forniti dall'ente ha fatto emergere qualche perplessità che ha spinto gli uomini dell'Immigrazione a investire del dubbio i colleghi della Squadra Mobile.
Il nome di lui, infatti, corrispondeva a quello di un ricercato dal giugno 2011 che doveva scontare 10 mesi di pena detentiva per false generalità e altri reati in materia di immigrazione.
Per essere sicuri dell'identità era però indispensabile il riscontro delle impronte, ma del ricercato nessuna traccia: non un indirizzo o un numero telefonico, né tantomeno una foto.
Non restava che attendere il giorno delle nozze….
Il servizio è stato effettuato da uomini in abiti simulati che, subito dopo la celebrazione delle nozze in Comune, hanno avvicinato l'uomo per identificarlo.
I successivi riscontri hanno confermato i sospetti.
Il ricercato era lui e la prima notte … l'ha trascorsa in cella.