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Alle 5 di mercoledì 21 settembre, a Rovigo, in Via Caporetto, tre ignoti malviventi, completamente travisati con passamontagna ed armati di bastoni e coltelli, sorprendevano nel sonno due coniugi (settantuno anni lui, sessantatre lei) e, dopo averli minacciati e legati alle mani ed ai piedi con filo elettrico, iniziavano a rovistare in tutte le stanze.
Le urla di spavento delle due vittime svegliavano il loro figlio, gestore di una rivendita tabacchi a Rovigo e residente in una abitazione attigua.
Il medesimo si precipitava in casa dei genitori ma veniva subito sopraffatto dai tre rapinatori che lo immobilizzavano non prima di averlo percosso al viso ed al corpo.
Nell'accorrere in aiuto dei genitori, il giovane aveva però inavvertitamente fatto scattare il sistema d'allarme della sua abitazione che, collegato alla sala operativa della Questura, consentiva l'invio immediato di una Volante.
L'equipaggio sorprendeva i rapinatori mentre stavano uscendo dall'abitazione e i due agenti si ponevano al loro inseguimento lungo le campagne adiacenti, sparando nella circostanza alcuni colpi in aria a scopo intimidatorio.
I malviventi riuscivano a impossessarsi della somma contante pari a circa 400 euro e di diversi monili in oro.
Ricorsi successivamente alle cure mediche presso il locale nosocomio, al figlio venivano riscontrate lesioni da percosse al volto ed agli arti superiori per una prognosi di gg. 10.
Le indagini della Squadra Mobile sono partite immediatamente e hanno preso avvio da un cellulare perso da uno dei tre durante la fuga.
Il campo d'intervento è stato indirizzato sin dalle prime ore del mattino alla ricerca di tre individui di probabile origine slava.
Venivano così allertati tutti gli uffici di polizia sul territorio nazionale e, nel primo pomeriggio, la pattuglia della Sottosezione di Polizia Stradale Roma Nord intercettava alle porte di Roma un'auto con targa albanese e tre individui a bordo che viaggiava sulla A1 in direzione sud.
La perquisizione all'autovettura e ai passeggeri consentiva il rinvenimento di oro, gioielli e denaro contante.
La Squadra Mobile di Rovigo, che stava seguendo in diretta le fasi del controllo, contattava le vittime della rapina e poneva loro in visione le foto della refurtiva ritrovata, interamente riconosciuta come propria.
Altri riscontri incrociati hanno portano gli investigatori a ritenere i tre fermati gli autori della violenta rapina in villa e il PM in turno, dott. Ciro Savino, ha così emesso, sulla scorta degli elementi acquisiti, un provvedimento di fermo di p.g.
I tre Albanesi intanto, poiché clandestini, erano stati accompagnati al CIE di Ponte Galeria (Roma) dove, raggiunti dalla Squadra Mobile di Rovigo venivano arrestati e accompagnati in carcere.
La merce trafugata veniva restituita ai legittimi proprietari.