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Minorenni minacciano una coetanea riprendendosi con lo smartphone: la Polizia di Stato esegue 6 perquisizioni a Rovigo, interrogati gli indagati

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Minorenni minacciano una coetanea riprendendosi con lo smartphone: la Polizia di Stato esegue 6 perquisizioni a Rovigo, interrogati gli indagati

Sono in corso in questi giorni presso gli uffici della Squadra Mobile gli interrogatori di 6 minorenni delegati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia in seguito all’aggressione subita da una giovane ad opera di alcuni coetanei a Rovigo.

Fatti per i quali la competente Autorità Giudiziaria aveva in precedenza delegato sei perquisizioni personali e locali nei confronti di altrettanti indagati, tutti minorenni e quattro dei quali infraquattordicenni, eseguite dal personale della Squadra Mobile tra il 3 giugno ed il 10 luglio.

L’attività investigativa aveva avuto inizio lo scorso maggio quando la madre della vittima aveva denunciato l’aggressione subita dalla figlia, attirata da alcuni suoi coetanei nei giardini siti sul retro del Tempio “La Rotonda”, dove sarebbe stata accerchiata da alcuni giovani che, riprendendo la scena con i propri smartphone, le avrebbero tirato i capelli e lanciato contro alcuni oggetti, minacciandola con una pistola ed un coltellino.

Pistola ad aria compressa e coltellino con apertura a “farfalla” rinvenuti nella disponibilità di uno degli indagati durante la perquisizione eseguita a suo carico.

Nel corso delle attività a tutti i giovani coinvolti sono stati sequestrati gli smartphone a scopo probatorio ed al termine ognuno di loro è stato informato delle indagini a proprio carico per i reati di percosse, minaccia e violenza privata commessi in concorso fra loro. Uno dei giovani risulta anche indagato per il porto di armi od oggetti atti ad offendere.

“Attività, quella posta in essere dai poliziotti della Squadra Mobile rodigina, sotto la direzione dell’Autorità Giudiziaria veneziana competente per i reati commessi da minori che, anche facendo seguito a quella svolta per fatti analoghi avvenuti lo scorso ottobre in occasione del “Marti Franco”, testimonia la costante attenzione di tutti gli organi inquirenti rispetto ai fatti delittuosi posti in essere da soggetti minorenni.

Episodi spesso immortalati e poi diffusi tramite social, che non devono essere sottovaluti semplicemente in ragione della minore età dei protagonisti, spesso per primi erroneamente convinti dell’assenza di conseguenze per le proprie azioni commesse in giovane età”.

In merito ai fatti sopra descritti si precisa che il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari, che i reati sono allo stato contestati in ipotesi accusatoria e che per tutti gli indagati vige la presunzione d’innocenza.


18/07/2024

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