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La Questura di Rovigo per le scuole: incontro con Rosaria Costa all’Istituto Enaip di Porto Viro

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La Questura di Rovigo per le scuole: incontro con Rosaria Costa all’Istituto Enaip di Porto Viro

Questa mattina la signora Rosaria Costa, vedova dell’agente della Polizia di Stato Vito Schifani, ha incontrato più di cento studenti dell’Istituto Enaip di Porto Viro, nella cornice del teatro dell’Oratorio salesiano di San Giusto.

Vito Schifani, trentadue anni fa, perse la vita nella strage di Capaci, insieme al giudice Giovanni Falcone, alla dottoressa Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

L’evento – tappa principale del percorso formativo “la mafia non è cosa nostra” – che si inserisce nel progetto “La Questura di Rovigo per le scuole”, è stato presieduto dal Questore di Rovigo, Dirigente Superiore della Polizia di Stato dott. Giovanni Battista Scali, e ha visto la partecipazione del Vice Prefetto dott.ssa Valeria Gaspari, del Colonnello della Guardia di Finanza Ferdinando Mazzacuva, del Maggiore dei Carabinieri Pietro Gatto,  del presidente del Consiglio Comunale di Porto Viro Stefano Permunian, del sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli, in rappresentanza del Presidente della Provincia, e del Direttore Operations Enaip Veneto Alessandro Tevarotto.

“Le mafie non devono essere viste come realtà lontane” e “l’impegno della Questura di Rovigo è quello di rendere gli studenti cittadini consapevoli”, queste le parole del Questore.

L’articolazione del progetto ha contemplato un percorso di informazione/formazione, in collaborazione con i docenti, in cui i giovani sono stati guidati, nelle precedenti settimane, nell’analisi del fenomeno mafioso e del sacrificio di numerosi donne e uomini dello Stato che si sono distinti nella lotta alla criminalità organizzata.

“Oggi sono gli occhi e la voce di Vito”: così ha iniziato il suo racconto la signora Costa, parlando di quel 23 maggio 1992 che ha cambiato la sua vita, ponendola dinanzi alla necessità di fare scelte coraggiose e definitive.

In primo luogo, schierarsi non dalla parte dell’odio ma da quella della giustizia, valore fondante per crescere il figlio che, allora, aveva soltanto quattro mesi.  

I giovani studenti hanno ascoltato le parole di Rosaria Costa in un silenzio profondo, carico di attenzione e coinvolgimento. Molti i momenti di commozione.

Al termine dell’intervento, alcuni giovani hanno preso la parola per formulare domande significative, alle quali la signora Costa ha risposto con la chiarezza e la naturalezza che da sempre la contraddistinguono.

I ragazzi hanno colto chiaramente il valore del messaggio contenuto nelle parole dell’ospite “…raccontare la mia storia, a voi ragazzi, è come seminare la terra…ovvero cosa vuol dire legalità, stare lontani dal male…”.

L’attenzione con cui gli studenti hanno partecipato all’incontro è segno della consapevolezza acquisita nel corso del progetto promosso dalla Questura di Rovigo e rappresenta l’importanza che la Polizia di Stato attribuisce all’instaurazione di un costante dialogo sul territorio con le giovani generazioni.


12/04/2024

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