Nel pomeriggio del 18.12.2023, personale di questa Squadra Mobile, durante lo svolgimento di mirati servizi di prevenzione e contrasto ai reati predatori, traeva in arresto un uomo nella flagranza dei reati di truffa aggravata e tentata truffa aggravata, entrambi diretti nei confronti di vittime anziane o comunque vulnerabili.
Questi, giunto in città in treno, è stato sin da subito attenzionato da personale della Squadra Mobile rodigina che ne seguiva gli spostamenti.
Appena lasciato lo scalo ferroviario, l’uomo si recava in una vicina frazione della città di Rovigo dove, dopo essersi avvicinato ad un’abitazione, riusciva a farsi consegnare da una prima vittima, ultrasessantacinquenne, per altro in precarie condizioni di salute, la somma di 1.390,00 euro in contanti, oltre ad orologi e monili per un valore approssimativo di circa 8.000 euro.
Dopo aver messo a segno la prima truffa, l’uomo si dirigeva in questo centro città dove tentava di farsi consegnare ulteriori valori da una donna di quasi novant’anni, questa volta fallendo nel suo intento solo grazie alla mancata collaborazione della vittima.
Dopo aver osservato anche questo secondo episodio, avendo raccolto tutti gli elementi investigativi necessari, il personale della Squadra Mobile interveniva bloccandone definitivamente le condotte delittuose e traendolo in arresto.
Da quel momento iniziava l’attività di ricostruzione dei fatti da parte degli investigatori che raccoglievano le dichiarazioni di entrambe le vittime. Due racconti risultati perfettamente coincidenti.
Entrambe, infatti, erano state contattate telefonicamente nel corso del pomeriggio da qualcuno presentatosi come un ufficiale dei Carabinieri. Il finto militare, dopo averle avvisate in merito ad un grave incidente stradale provocato dal figlio, circostanza in realtà mai avvenuta, chiedeva loro una somma di denaro per far rilasciare il parente dallo stato di detenzione.
Agganciate telefonicamente le vittime, forse grazie all’opera di un complice, era stato proprio l’uomo, successivamente tratto in arresto dai poliziotti, a presentarsi presso le loro abitazioni, fornendo generalità false e facendosi consegnare soldi e valori.
L’indagato, residente in altra regione e sino ad oggi incensurato, veniva trovato in possesso di tutto l’oro ed il denaro sottratto con l’inganno alla prima vittima. Valori in seguito restituiti alla donna.
La persona tratta in arresto è stata invece messa a disposizione della locale Procura della Repubblica, la quale ha richiesto la convalida dell'arresto con il rito direttissimo nonché misura cautelare. All'esito del giudizio direttissimo l’arresto è stato convalidato con applicazione nei confronti dell’indagato della misura cautelare dell’obbligo di dimora nella città di residenza e divieto di lasciare l’abitazione in orario serale e notturno.
Al termine dell’udienza, all’uomo è stato inoltre notificato il foglio di via obbligatorio emesso dal Questore della provincia di Rovigo, provvedimento volto ad evitarne il ritorno nel comune senza un preventivo permesso.
L’attività posta in essere dalla Squadra Mobile rodigina s’inserisce nel complesso delle iniziative della Polizia di Stato in provincia, finalizzate alla repressione - sono tre le persone arrestate per questa tipologia di truffa negli ultimi sei mesi dalla Squadra Mobile di Rovigo - ma anche alla prevenzione di un fenomeno grave e ampiamente diffuso come quello delle truffe perpetrate nei confronti di soggetti deboli o anziani.
A tal proposito, come ricordato anche in recenti incontri organizzati proprio su questa tematica, l’invito è a prestare sempre la massima attenzione alle telefonate o alle visite ricevute da sconosciuti, soprattutto nel caso si qualifichino come appartenenti alle forze di Polizia o al personale sanitario, chiedendo denaro o altri valori per motivi sanitari o di giustizia.
Molto importante in queste situazioni è non permettere a nessuno di entrare nelle proprie case e rivolgersi ai numeri di emergenza di Polizia o Carabinieri raccontando quanto sta accadendo.