Continua la collaborazione fra il Primo Levi e la Polizia Scientifica. Dopo un anno di stop dovuto alla pandemia da Covid-19, la scorsa settimana si è tenuto nell’aula magna della sede Einaudi l’incontro con il Responsabile del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica della Questura di Rovigo V. Ispettore Fabio Ballestriero, e l’Assistente Capo Coordinatore Samantha Pasqualini.
A seguire la prima parte dell’intervento sono stati gli studenti delle classi seconde, degli indirizzi economico e tecnologico.
Il relatore della Scientifica ha illustrato la storia di questa particolare sezione della Polizia di Stato; ha spiegato le tecniche di indagine che gli operatori della “Scientifica” applicano per fare i rilevamenti e per risolvere i casi di criminalità, oltre alle tecnologie usate per identificare delinquenti e documentare l’attività di ordine pubblico durante le manifestazioni.
Poi con apposita strumentazione gli operatori hanno dimostrato come vengono rivelate le impronte digitali su diversi supporti, come la cattedra, la porta di ingresso dell’aula ed un foglio di carta. Gli studenti sono rimasti molto colpiti ed entusiasti degli esperimenti svolti davanti a loro, ed hanno fatto molte domande al termine dell’intervento.
Alla seconda parte dell’incontro hanno partecipato le classi terza, quarta e quinta dell’indirizzo economico Sistemi Informatici Aziendali. Il Responsabile del Gabinetto di Polizia Scientifica si è soffermato in particolare sulle tecnologie informatiche utilizzate dalla Polizia di Stato per identificare le persone: dai sospettati e malintenzionati, fino a criminali e latitanti. L’introduzione è stata molto interessante per gli studenti: nell’Ottocento i primi ritratti delle persone segnalate e i luoghi di indagine erano disegni, molto belli e realistici, raccolti in grandi biblioteche; oggi, invece, le tecnologie informatiche consento di acquisire in breve tempo (ed occupando meno spazio!) tutte le immagini necessarie, che sono reperibili in pochi minuti di ricerca. È stato infine mostrato come si può risalire all’identità di una persona attraverso le sue tracce biologiche, con l’ausilio dei software in dotazione alla Polizia Scientifica.